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Programmi, ecco tutte le differenze tra Pd e M5S

Sono iniziate le prove di intesa tra il Pd e il M5S. Un accordo programmatico, pare possibile ma le differenze sono tante e su temi cruciali come i vaccini, la Legge Fornero e il mercato del lavoro

Programmi, ecco tutte le differenze tra Pd e M5S

Sono iniziate le prove di intesa tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle. Un accordo programmatico, al netto delle divergenze politiche tra gli esponenti delle due forze, pare possibile ma le differenze sono tante e su temi cruciali come la Legge Fornero e il mercato del lavoro.

Punti di convergenza tra Pd e M5S

Sia i Cinque Stelle sia il Pd sono contrari alla flat tax perché non garantirebbe il principio di progressività sancito dalla Costituzione ma entrambi intendono attuare un taglio delle tasse a favore del ceto medio e delle famiglie con figli. Nel primo caso il Pd vorrebbe tagliare il cuneo fiscale, mentre i grillini preferiscono ridurre le aliquote Irpef. Per le famiglie i dem propongono un bonus di 240 euro al mese fino ai 18 anni mentre Di Mao intende dare un’indennità di maternità di 150 euro al mese per i primi anni di vita.

Sul fronte welfare state il Pd rilancia con il raddoppio del Rei, il Reddito di inclusione che si rivolge a tutti coloro che vivono una situazione di povertà assoluta, mentre per il M5S la soluzione per la lotta alle diseguaglianze passa per il Reddito di cittadinanza che estende la platea anche a chi è in povertà “relativa” ma ha un costo di 15 miliardi l’anno. Entrambe le forze politiche sono concordi, invece, nel portare avanti una politica economica di stampo statalista e dirigista che preveda investimenti pubblici e nuove assunzioni nella pubblica amministrazione, nella sanità e nella scuola.

Legge Fornero, vaccini e Jobs Act, le differenze tra dem e grillini

Mentre il M5S vuole cambiare la Legge Fornero rendendo possibile andare in pensione dopo 41 anni di contributi versati o al raggiungimento della ‘quota 100’ (età anagrafica+anni contributi versati), il Pd non intende smantellare la riforma delle pensioni ma soltanto aumentare la flessibilità in uscita. Un’altra differenza sta nella volontà del Movimento di cambiare radicalmente il Jobs Act, abrogando la liberalizzazione dei contratti a termine ed eventualmente ripristinando l’articolo 18.

Un’eresia per i democratici che si oppongono all’idea grillina di abolire il decreto Lorenzin sull’obbligatorietà dei vaccini.

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