Lo scorso 10 maggio, gli Stati Uniti hanno aumentato i dazi doganali dal 10% al 25% su 200 miliardi di dollari di beni importati dalla Cina. In risposta, la parte cinese ha ribadito che adotterà le dovute contromisure. Il 13 maggio, gli Stati Uniti hanno avviato le procedure per l'imposizione di nuovi dazi del 25% su ulteriori 325 miliardi di beni cinesi. Al contempo, a Washington, Cina e Stati Uniti, hanno concordato di proseguire i loro negoziati commerciali.
Gli Stati Uniti stanno ancora tentando di adottare la «doppia tattica» dell'adozione di metodi sia di rottura che concilianti, per esercitare la massima pressione sulla Cina e chiedere sempre più concessioni al tavolo dei negoziati. Tuttavia, Liu He, membro dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Pcc, vice primo ministro cinese e rappresentante per parte cinese del dialogo economico onnicomprensivo tra Cina e Stati Uniti, ha dichiarato che la Cina non farà concessioni riguardo all'abolizione dei nuovi dazi doganali introdotti, al rispetto delle cifre relative agli acquisti commerciali e al maggiore equilibrio nel testo dell'accordo.
Nei primi quattro mesi del 2019, l'interscambio commerciale tra la Repubblica Popolare e gli Stati Uniti ha registrato un calo dell'11,2%: le esportazioni verso gli Usa sono diminuite del 4,8%, mentre le importazioni verso la Cina hanno registrato una diminuzione del 26,8%. Questo significa che i prodotti esportati dagli Usa nella Repubblica popolare risultano maggiormente sostituibili. Nello stesso periodo, il surplus commerciale tra i due Paesi è aumentato del 10,5%, il che significa che l'innalzamento delle tariffe non risolve il problema dello squilibrio commerciale; al contrario, comporterà costi più elevati per i consumatori americani.
Inoltre, la quota del commercio con gli Stati Uniti sull'interscambio complessivo della Cina è scesa nei primi quattro mesi di quest'anno all'11,5%, mentre l'import-export della Repubblica Popolare con l'Ue, l'Asean e altri importanti partner commerciali ha continuato a registrare una rapida crescita. In particolare, l'interscambio tra la Cina e i Paesi situati lungo la Via della Seta ha messo a segno un +9,1%.
Martedì 14 maggio, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, ha commentato la decisione Usa, sottolineando che l'aumento dei dazi non risolverà la questione, ma inasprirà le frizioni commerciali e si rivelerà dannoso per entrambe le parti.
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