Ma che ci vuole, venga pure a casa mia. Silvio Berlusconi alla sua maniera prende in contropiede gli ormai imbolsiti specialisti dell'indignazione e neutralizza Paolo Sorrentino, regista che finora aveva «solo» l'Oscar ma era pronto a ricevere la Santità con l'annunciatissimo film "Loro", virtualmente focalizzato sul backstage esistenziale di Silvio Berlusconi, sulle cosiddette «cene eleganti» e via dicendo. L'altro giorno "La Stampa" aveva iniziato la fanfara rivelando che Sorrentino aveva incontrato Veronica Lario con l'attrice che la interpreterà sul set, ossia la brava e versatile Elena Sofia Ricci. Chissà che cosa si saranno detti, applaudivano già soddisfatti i professionisti dall'indignazione a senso unico, quelli che hanno trascorso un ventennio a stigmatizzare qualsiasi dettaglio marginale pur di celebrare l'impresentabilità dell'allora premier. E invece.
Malcom Pagani ieri sul Messaggero ha rivelato che Berlusconi avrebbe incontrato Sorrentino, non ancora Premio Santità ma «soltanto» Oscar, in via del Plebiscito a Roma alla presenza di Niccolò Ghedini e Gianni Letta. «Lei è un regista straordinario, il mio preferito in assoluto, ho visto tutti i suoi film e le metto a disposizione quel che vuole», gli avrebbe detto. In pratica, gli ha aperto le porte di casa.
«Se lo desidera, le permetto di girare a Villa Certosa o nel mausoleo di famiglia ad Arcore». Un colpo di scena. E il disinnesco (almeno sulla carta) della potenziale carica polemica di un film che comunque non uscirà prima delle elezioni e sarà coprodotto da quella Universal che ha forti sinergie con Medusa.
Con un istinto innegabile, Berlusconi ha spostato l'alfiere giusto sulla scacchiera di quella che è (comunque) una semplice sceneggiatura. E ne è diventato giocoforza protagonista. In altri casi (ad esempio Il Caimano di Nanni Moretti) non era stato così. Stavolta le carte sono cambiate e, proprio come alla corte tv di Santoro con la «pulizia» della poltrona fino a poco prima occupata da Travaglio, Berlusconi ha giocato il coup de theatre al momento giusto. E probabilmente non è un po' esagerato che Sorrentino sia rimasto un po' «basito» dall'invito. Chi vuole girare un film così precisamente ritagliato sa benissimo com'è fatto il protagonista. E quindi, sotto sotto, magari si aspettava anche una offerta del genere.
Senza dubbio però la carica provocatoria di Loro perde, almeno sulla carta, un po' della sua irruenza quantomeno mediatica.
E anche Berlusconi ieri sera a In Onda ha sottolineato che «non credo sia conveniente, vista la mia popolarità, fare un film contro di me». E quindi, se tutto sarà confermato, potrà essere valutato semplicemente come deve essere valutato un film: ossia bello o brutto. Semplicemente.
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