Guerra in Ucraina

Putin vuole la sua Africa. "Vi regalo il grano russo". E spunta anche Prigozhin

La sua Africa è un continente da conquistare a colpi di grano. Gratis

Putin vuole la sua Africa. "Vi regalo il grano russo". E spunta anche Prigozhin

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La sua Africa è un continente da conquistare a colpi di grano. Gratis. Vladimir Putin ieri ha radunato a San Pietroburgo alcuni Paesi africani per una spericolata operazione geopolitica: rimpiazzare l'Ucraina nelle forniture di quel grano che Kiev non può più inviare a causa del mancato rinnovo dell'accordo che consentiva la circolazione delle navi nel Mar Nero, che la stessa Russia ha fatto saltare. «Siamo pronti a inviare grano gratuitamente nei Paesi africani nei prossimi tre/quattro», ha detto Putin in apertura del summit. Si tratterebbe di un quantitativo tra le 25mila e le 50mila tonnellate ciascuno a Burkina Faso, Eritrea, Mali, Repubblica Centrafricana Somalia e Zimbabwe (al cui presidente Emmerson Mnangagwa Putin avrebbe regalato anche un elicottero presidenziale).

Naturalmente si tratta di regali interessati, di un pacco con il verme. In cambio Mosca si aspetta che i Paesi africani e tutte le organizzazioni regionali si prestino a cooperare con la Russia in molti campi, accettando di importare tutta una serie di prodotti fabbricati nella zona industriale russa vicino al canale di Suez. In questo modo il Cremlino conta di raddoppiare l'interscambio commerciale tra la Russia e i Paesi africani, che nel 2022 è stato di 18 miliardi di dollari nel 2022 e che entro un paio di anni negli auspici di Mosca dovrebbe raggiungere i 40 miliardi.

Ma la verità è che il vertice è stato un mezzo flop. Nel 2019 al precedente summit russo-africano c'erano oltre 40 leader e ieri erano solo 16, secondo Putin anche a causa delle pressioni indebite da parte dell'Occidente. Certo, la risposta africana è stata di piena disponibilità alle profferte russe, ma è chiaro che l'intero continente sorrida a chiunque si presenti a mani piene. «L'Africa è pronta a collaborare con la Federazione russa in tutte le direzioni. Mosca è un partner speciale per il contenente», ha detto il presidente dell'Unione africana e delle Isole Comore Azali Assoumani, che ha anche invocato «la pacifica convivenza tra Russia e Ucraina, tra popoli fratelli, tra popoli vicini, e sono grato che ascolterete il nostro appello». Va detto che i Paesi africani fanno il loro gioco e sperano di incassare il grano gratuito di Mosca e poi di tornare a ricevere anche quello ucraino anche perché «la crisi ucraina sta avendo un grave impatto sulla situazione, quindi risolvere questa crisi salverà un gran numero di vite di persone che dipendono dalle scorte alimentari».

Insomma, se quello di San Pietroburgo voleva essere un guanto di sfida all'Europa l'intento sembra raggiunto solo in parte. «Una manciata di donazioni ad alcuni Paesi non risolverebbe l'impatto drammatico che la fine dell'accordo sul grano potrebbe avere», dice il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Ne è convinta anche l'Unione Europea, che giudica il vertice piuttosto inoffensivo: «La partecipazione al forum Russia-Africa è qualcosa che spetta esclusivamente ai leader africani e noi rispettiamo la loro decisione. Sappiamo che c'è stata una caduta della partecipazione rispetto al forum del 2019», ha detto nel corso di un briefing con la stampa Nabila Massrali, portavoce del servizio di azione esterna dell'Ue. «L'Ue - ha aggiunto Massrali - è il primo partner dell'Africa in fatto di investimenti e sicurezza. Come è accaduto nei precedenti summit la Russia probabilmente non è capace di provvedere ad una significativa e sostanziale assistenza e cooperazione con i Paesi africani. Questo è chiaro, ci sono davvero pochi investimenti».

E nel vertice di San Pietroburgo spunta anche il fondatore della Wagner Yevgeny Prigozhin, che in realtà dovrebbe essere con i suoi miliziani in Bielorussia. Una foto twittata da Nexta tv e rimbalzata sui social mostra il mercenario stringere la mano a un rappresentante della Repubblica Centrafricana in un albergo di famiglia a San Pietroburgo.

Un'immagine che ha fatto sobbalzare gli analisti, che si sono immediatamente chiesti che cosa significasse il fatto che evidentemente al capo della Wagner venga consentito non solo di entrare in Russia ma anche di intrattenere rapporti con personaggi invitati da Putin. Prigozhin è stato perdonato, addirittura «promosso» nella considerazione dello Zar oppure questi sta semplicemente rinviando il giorno della vendetta aumentando nel frattempo il montepremi?

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