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Ma quale Tav. Per Grillo il problema è l'uso dei pesticidi sugli aerei

Sul blog di Beppe Grillo capita spesso di leggere articoli di denuncia su presunti complotti mondiali. Questa volta, il comico genovese se la prende con quella che descrive come una vera e propria emergenza mondiale: i pesticidi sugli aerei

Ma quale Tav. Per Grillo il problema è l'uso dei pesticidi sugli aerei

Ambiente, tecnologia, economia. Sono le tematiche più affrontate negli articoli che Beppe Grillo pubblica sul suo blog. Ogni tanto, però, sulle colonne del suo palco virtuale, il fondatore del Movimento 5 Stelle dà spazio a teorie che appaiono, se non apertamente complottistiche, quantomeno poco verificate. È il caso dell'argomento oggetto dell'ultimo pezzo pubblicato sul sito internet Beppegrillo.it e firmato dal giornalista Saverio Pipitone, intitolato "I pesticidi dentro gli aerei". L'articolo si apre con la storia di Brett Vollus, un ex steward della compagnia aerea australiana Qantas al quale, nel 2013, fu diagnosticato il morbo di Parkinson.

Malattia contratta, secondo Grillo, dal contatto quotidiano di Vollus con l'insetticida spruzzato, ogni giorno per 20 anni, negli aerei della sua compagnia "senza mascherina o protezione per coprirsi almeno bocca e naso". Una pratica che avrebbe danneggiato la salute dell'uomo, nonostante sia regolamentata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (ICAO) con due procedure: l'aerosol ad azione rapida con passeggeri a bordo oppure, in alternativa, il metodo residuo a aereo vuoto con effetti fino a 56 giorni, che ha il difetto di lasciare spesso gli interni bagnati.

A conferma della teoria del presunto rapporto di causa-effetto tra l'insetticida e la malattia dell'ex steward della compagnia Vollus, l'autore dell'articolo riporta la testimonianza di "una hostess di un vettore intercontinentale, con cui ho parlato e che vuole restare anonima". Che spiega: "Disinfettiamo la cabina e il bagagliaio degli aerei nei Paesi dove la malaria è un pericolo come in Tanzania e India. A volte, se non è altrimenti possibile, lo facciamo con i passeggeri a bordo. Consigliamo di coprirsi il viso e solo per First o Business Class distribuiamo asciugamani". Testimonianza anonima e per questo motivo non verificabile.

Tornando alla storia dell'ex steward, scomparso il 12 maggio 2015 a causa di un tumore al cervello, l'articolo racconta che a causa dei sintomi del Parkinson fu costretto a licenziarsi. "Si era rivolto all’avvocata Tanya Segelov, all’epoca partner dello studio legale Turner Freeman: avviarono nel 2014 una querela nei confronti dello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud, che avrebbe dovuto sapere dei rischi per l’equipaggio. Ho contattato i legali, chiedendo gli aggiornamenti: l’avvocata ha ricevuto e letto l’e-mail ma non ha risposto; lo studio dice invece di non potere assistermi, scusandosi per l’inconveniente". Una storia verosimile e non a caso "trollata" su Twitter dai followers del comico genovese. "Ma vaff...cit. Grillo", scrive uno. "Che cag...", risponde un altro.

Insulti questi sì veri al 100%.

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