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Ma quali quote europee: in arrivo 500mila profughi

L'allarme del britannico Guardian: un intero popolo in fila sulle coste libiche pronto a imbarcarsi e riversarsi in Italia

Ma quali quote europee: in arrivo 500mila profughi

"In Libia ci sono tra i 450mila e i 500mila migranti pronti a prendere il largo su carrette del mare alla volta dell'Europa". È il britannico Guardian a rivelarlo, citando il capitano di vascello Nick Cooke-Priest, comandante della «Hms Bulwark», la grande nave d'assalto anfibio della Royal Navy impegnata nell'opera di salvataggio nel Mediterraneo. È la trasmigrazione di un intero popolo, che sarà riversato, come da copione, sulle coste italiane, quote o non quote di migranti spartite tra i Paesi dell'Ue.

«Sarete soccorsi in mare». È l'assicurazione fatta agli immigrati. La strategia infallibile suggerita loro dai trafficanti di vite umane - stando ai racconti dei migranti raccolti dallo stesso comandante della «Bulwark» - è di fare rovesciare la barca e gettarsi in acqua appena avvistano una nave da guerra, certi così di salvarsi. Anche se molti non sanno nuotare e affogano.

Le partenze, intanto, si moltiplicano. Decine di barconi salpano dalla Libia contemporaneamente. E, con questi ritmi, i 500mila pronti a partire saranno «smaltiti» in fretta dalle organizzazioni criminali, che continuano a fare incetta di gente da «spedire».

Cosa che non sembra preoccupare l'Unhcr. «Il Guardian lancia un allarme di più di 500mila arrivi, l'Onu e l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati dicono di non ascoltare gli allarmismi - dice il leader della Lega Nord, Matteo Salvini-. Io chiuderei l'Unhcr, ente inutile che non serve a un accidente se non a Boldrini e ai suoi successori». E aggiunge: «Inizierei a smettere di pagare anche l'Ue che ci costa 16 miliardi e in cambio ci dà poco o niente. Dunque, Onu da verificare e Ue da mettere a stecchetto».

Intanto l'ondata migratoria non conosce pausa. Così, dopo i 3.480 migranti salvati sabato in 15 operazioni coordinate dalla Guardia costiera, a cui hanno partecipato navi italiane e straniere per trasportare poi tutti i migranti, come da prassi, solo in porti italiani, ieri si sono registrati altri interventi che hanno visto impegnate la nave della Marina britannica «Bulwark», la nave di Medici senza frontiere «Bourbon Argos» e assetti del dispositivo Frontex, in particolare una nave inglese, una svedese e una spagnola, e la «Dattilo» della nostra Guardia costiera.

Sono arrivati a Palermo, sulla «Hessen» della Marina militare tedesca, 800 migranti salvati nel Canale di Sicilia. Ieri pomeriggio la nave «Fasan» della Marina militare italiana, che aveva già soccorso 120 migranti, ha ultimato le operazioni di trasbordo di altri 104. La «Vega» della Marina militare arriverà oggi a Crotone con 610 migranti. La «Driade» ne trasporta 475 verso Corigliano Calabro. Non mancano le difficoltà per le forze di polizia che devono gestire l'ordine. 900 immigrati hanno protestato a Cagliari, non senza creare disagi, soprattutto per l'identificazione, perché volevano andare via. A Pozzallo si è registrato uno sbarco anomalo di 12 migranti. Erano diretti in teoria su una spiaggetta isolata del trapanese. Avrebbero voluto eludere i controlli identificativi e sanitari, per poi dileguarsi notte tempo. Ma lo scafista, il tunisino Ali Alkaebi, 45 anni, con precedenti di polizia anche per ingresso illegale in Italia, ha sbagliato. La mini imbarcazione ha preso la rotta per Pozzallo trafficata dalle navi in forza a Triton.

È stata intercettata e i passeggeri sono stati soccorsi dalla «Fenice» della Marina militare italiana che aveva già soccorso altri 116 immigrati.

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