«Quando passavi sotto la mia finestra...»

Pubblichiamo alcune delle molte lettere d'amore giunte in redazione. Continuate a scrivere a letteredamore@ilgiornale.it

«Grigio è il cielo/ grigio è il mare/ il mondo senza te/ sembra grigio per me...». Ricordi Eugenio? Era tra la fine degli anni '40 e l'inizio dei '50... Tu passavi sotto la mia finestra fischiettando questa canzone ed io correvo ad affacciarmi per farti un cenno di saluto e stando attenta che non ci scoprisse mia madre. Poi le cose hanno preso strade diverse: tu, sempre a Reggio; io su al nord, che più nord di così non si può, a Bolzano. Non ci siamo più visti o sentiti ma il ricordo della splendida gioventù è rimasto sempre vivo nel mio cuore. E nel tuo? Presto compirò 85 anni e tu qualcuno in più. Risponderai?

Vi mando la poesiola Novello Orfeo che ho scritto a 19 anni (quando pensavo che sarei diventato un importante poeta) trovata in fondo a un cassetto. Ora ho 82 anni e sono diventato importante soltanto per la donna alla quale avevo inviato la poesia, mia compagna della vita da quasi sessanta anni: «Siccome ti penso dall'alba alla sera/ mi sento... melenso e... mi par primavera./ Ma poscia mi accorgo che un frigido inverno/ mi avvolge le membra e... ti mando all'inferno./ Ma se in cotal sito andare dovrai/ sta certa: pentito arrivar mi vedrai;/ con tanto di tromba (valente jazzista)/ in quell'oltretomba verrotti alla vista./ Spingerò i demoni in un gorgo di danze/ e... brontoleranno ai dannati le panze;/ potrò approfittare, nei grandi clamori,/ le guardie evitare e... condurti di fuori!/ Il classico Orfeo, nel mito si dice,/ di meglio non fe' per la bella Euridice».

Elio Pongari

La Spezia, 28 maggio 1953

Il pomeriggio estivo era caldo. Passeggiavo lungo il corso quando ti vidi: alto, biondo, abbronzato, sicuro di te, affascinante... Gli occhiali da sole che portavi, mi impedivano di scorgere il colore dei tuoi occhi. «Sentivo» i tuoi incontrare i miei e, pervasa da una forte emozione. Anche tu mi sembravi stordito, mentre mi fissavi incantato. Altre volte ci incontrammo così, quell'estate e tutte le volte sentivo il mio cuore accelerare il battito sempre più forte... Un pomeriggio di settembre andai al cinema. Il film aveva appena avuto inizio quando «qualcuno» venne a sedersi accanto a me. Eri tu. Emozionata per l'improvvisa vicinanza sentivo il tuo braccio aderente al mio. Trattenevo il respiro per non ansimare. Cercavo di trasmettere tranquillità, non volevo tu sentissi il mio turbamento: timidezza o timore di una passione travolgente? Quando la proiezione finì «fuggii» raggiungendo l'uscita rapidamente. Corsi con i tacchi a spillo e il cuore in gola temendo tu mi raggiungessi. Via Garibaldi, Morelli, Oberdan, Mameli. Quasi volando salii i due piani di scale, entrai in casa: ero al sicuro... ma al sicuro da che cosa, se desideravo solamente il mio viso di fronte al tuo, guardarti negli occhi e socchiudere le labbra? Non ti incontrai per qualche tempo, non sapevo nulla di te. Una mia cara amica, alla quale avevo parlato di te, mi sollecitò a partecipare a una festa da ballo, forse avrei potuto incontrarti... E fu così. Fummo subito «vicini». Mi tenevi con mani leggere, ero felice. Lo avevo tanto desiderato e si avverava. Sì, ti interessavo, lo sentivo. Ballammo insieme tutta la notte. I nostri corpi si cercavano. Vibravi, mi stringevi dolcemente a te e io lo stesso. Mi baciavi fronte, orecchie, collo, mani. Ci guardavamo ed era commovente lo sguardo che mi dedicavi. Un'espressione d'amore, di dolore e gioia insieme: struggente e indimenticabile. Desideravo la tua bocca. Volevo un momento particolare, tutto per noi.

Laura Gregorig Saunig

A verti vista la prima volta è stato come toccare l'impossibile perché è con te che io ho fatto tutto in così poco tempo. Ho fatto tutto in un giorno. In questo giorno sono riuscito a sentirti. A sentire quello che provavi per me. L'ho sentito senza neanche toccarti. Perché il tuo amore è grande e tu sei speciale.

Sei il mio tesoro, sei la persona che mi ha insegnato ad amare in così poco tempo. Tu che entri nei miei sogni e li rendi più dolci, tu che solo tu puoi farlo non allontanarti da questi. Sei unica come l'amore che provo per te. Proprio perché sei unica: averti vicina è un sogno.

Patrizio Pesce

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