Politica

Quanti immigrati tra i fondatori dei colossi hi-tech

Non si va più in America con la valigia di cartone e il progetto di aprire un ristorante, ma con una laurea in tasca e il sogno di sfondare nel mondo dell'hi tech. E spesso si ci riesce: il sessanta per cento delle più grandi aziende nel settore information technlogy negli Stai Uniti sono state fondate da immigrati di prima o seconda generazione. Lo fa notare Vala Afshar, blogger esperto di tecnologie dell' Huffington Post, e basta riguardare le biografie per verificare che è vero. Steve Jobs, ormai mitico fondatore di Apple morto nell'autunno del 2011, era figlio di madre svizzera e padre siriano; Sergey Brin, confondatore di Google assieme a Larry Page, è russo, anche se naturalizzato americano; la famiglia di Bill Gates, miliardario papà del colosso dell'informatica Microsoft, è originaria del Regno Unito (un misto tra inglesi, scozzesi e irlandesi) con un ramo in Germania. Anche scendendo al di sotto del podio delle prime tre s'incontrano immigrati illustri. Mark Zuckerberg, 30enne fondatore di quel fenomeno che ha cambiato per sempre il nostro rapporto con il pc e con gli altri, cioè Facebook, è nato a New York ma, come suggerisce il cognome, proviene da famiglia di origine bulgara. E Pierre Omidyar, 47enne proprietario del colosso dell'e-commerce eBay, è nato a Parigi da genitori iraniani, trasferitisi in Francia per studiare. Suo padre era chirurgo, lui ha studiato in Virginia, adesso vive nel Nevada.

Jerry Young, cofondatore insieme a David Filo dell'altro grande motore di ricerca, Yahoo, è nato a Taipei, Taiwan, anche se vive in California dall'età di dieci anni. Larry Ellison, fondatore e Ceo di Oracle, ha una madre ebrea e un padre, pensate un po', di origine italiana, nato negli Stati Uniti da genitori immigrati.

A fondare Cisco Systems, azienda mondiale nella fornitura di apparati per il networking, è stato nel 1984 (assieme alla compagna Sandra Lerner) Leonard Bosack, i cui genitori erano polacchi.

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