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Quegli strani finanziatori che pagano la campagna elettorale alla Moretti

Il Pd: "Chi è indagato, sotto processo o condannato, non finanzi la campagna elettorale". E invece...

Quegli strani finanziatori che pagano la campagna elettorale alla Moretti

La campagna elettorale del Partito democratico per la Regione Veneto si tinge di giallo. Perché lo staff di Alessandra Moretti si è sentito in dovere di chiarire che "chi è indagato, sotto processo o condannato, è preferibile che non finanzi la nostra campagna elettorale"? Forse perché proprio molti dei finanziatori della Moretti sono avvolti da un alone di mistero? La svolta è stata piuttosto improvvisa e difficilmente spiegabile se non si va a spulciare la lunga lista dei fan che versano soldi alla causa dell'eurodeputata piddì.

Secondo il Fatto quotidiano, tra i finanziatori che puntarono sulla Moretti alle ultime europee ci sarebbero diversi indagati. Tra questi, per esempio, il presidente della Fiera di Vicenza Matteo Marzotto, sotto processo per un'evasione fiscale da 70 milioni di euro, e Alberto Altieri, 72enne dello studio di progettazione Altieri indagato a Roma con l'accusa di truffa ai danni dello Stato. Sia Altieri sia Marzotto hanno donato alla renziana mille euro.

Altri finanziamenti per la campagna elettorale delle europee sono arrivati da Gianfranco Simonetto, cognato di Enrico Maltauro che ha patteggiato 2 anni e 10 mesi nell'inchiesta milanese sugli appalti di Expo 2015.

Adesso non resta che spulciare i nomi scomodi che hanno fatto drizzare le orecchie allo staff della Moretti.

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