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Quei 200mila euro transitati sulla carta prepagata di Open

Si allarga l'inchiesta della procura fiorentina sulla fondazione renziana tra finanziamenti, parcelle milionarie e carte di credito

Quei 200mila euro transitati sulla carta prepagata di Open

Proseguono serrate le indagini della Procura di Firenze sulla fondazione Open. Al momento, nel registro degli indagati figurano due nomi, quelli di Alberto Bianchi e Marco Carrai, rispettivamente ex presidente ed ex consigliere di Open. Ma l'attenzione dei magistrati è anche sulle società, i manager e gli imprenditori che dal 2012 al 2018 hanno finanziato la fondazione renziana. A fine novembre, come noto, è arrivata una raffica di perquisizioni della Guardia di Finanza che ha portato, per l'appunto alla perquisizione dei finanziatori di Open.

L'avvocato Bianchi è figura cruciale e proprio oggi Il Messaggero ha scritto una sua email indirizzata nientemeno che all'ufficio legislativo di Palazzo Chigi per parlare del decreto Sblocca-Italia: "Proposta di emendamento per lo sblocca Italia. Quindi schema del decreto legge, misure urgenti per l'apertura dei cantieri la realizzazione di opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico".

Sempre oggi, è La Verità a scavare a fondo sulla vicenda e scrive che dai fascicoli del Riesame emerge che nell'indagine sulla fondazione Open ricoprirebbe un ruolo cardine la banca di Cambiano, dove lavora il padre di Luca Lotti; già, perché sarebbe stato l'istituto bancario a emettere la carta di credito alimentata dai conti di Open e dell'avvocato Alberto Bianchi.

Ecco, a tal proposito, Fabio Amendolara e Simone Di Meo scrivono che dalle carte rese disponibili, si scopre che l'inchiesta della Procura di Firenze prede il "la" da "una segnalazione di operazioni sospette fatta dalla banca di Cambiano (la stessa dove lavora Marco Lotti, padre dell'ex sottosegretario Luca)".

Quindi, viene riportato il testo dell'Antiriciclaggio, che così recita: "La Fondazione Open accendeva il proprio rapporto di conto corrente a marzo 2017, richiedendo altresì una carta prepagata ricaricabile aziendale. Sulla movimentazione del conto corrente si evidenziano accrediti di bonifico, talvolta di importo rilevante, con causali riferite a donazioni, e frequenti ricariche della carta prepagata aziendale, utilizzata principalmente per pagamenti online a Google, Paypal e Facebook". E continua così: "Motivi del sospetto: 'operatività in capo alla Fondazione, caratterizzata da accrediti di bonifico per donazioni e consistente movimentazione di carta prepagata aziendale (oltre euro 200.000 di somma dare/avere da marzo 2017), alimentata con ricariche effettuate dal conto corrente intestato alla Fondazione Open e dal conto corrente intestato al presidente Alberto Bianchi e utilizzata per pagamenti di difficile tracciabilità (principali beneficiari Google, Paypal e Facebook)'".

Punti opachi su cui i magistrati vogliono fare luce.

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