Il Movimento 5 Stelle ribolle di malumori. O almeno così raccontano i ben informati, che parlano di musi lunghi e mal di pancia non solo per il centrodestra che torna ad essere compatto.
Al centro dell'inquietudine - non solo da parte della base - finisce ora anche uno dei ministri pentastellati in primo piano: Danilo Toninelli. "Ma è sicuro che l’Europa ci consentirà di affidare la costruzione del nuovo ponte di Genova senza bandi?", si chiedeva invatti Enzo Moavero Milanesi durante l'ultimo consiglio dei Ministri, "Perché io, a quanto ne so, credo proprio che non sarà così".
Come racconta il Corriere, il ministro degli Esteri avrebbe quindi contestato la scelta del collega alle Infrastrutture di assegnare l'appalto senza bando per mantenere la promessa di ricostruzione entro il 2019. Poco dopo anche il ministro dell'Economia avrebbe sollevato dubbi: "I costi di questo decreto non sono chiari", avrebbe detto Giovanni Tria.
Si apre già una "questione Toninelli"? Il retroscena del quotidiano di via Solferino non arriva a ipotizzare le dimissioni del ministro, ma sembra che in caso di rimpasto - poco plausibile in questo momento, a dire il vero - sarebbe proprio la poltrona più traballante.
Anche a causa - pare - delle gaffe sui social o della fretta con la quale ha gestito l'emergenza Genova. A cui si aggiunge pure il curriculum falso del suo consulente."Se il governo cade, cade per colpa dei loro problemi interni", sibilerebbe Salvini. Di certo alla Lega queste tensioni non piacciono.
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