Renzi insiste su Mattarella: oggi un voto, domani due
29 Gennaio 2015 - 13:44l momento "X" nella partita a scacchi per il Colle è ormai vicino, ma restano i veti incrociati. Renzi insiste: "Il nome è Mattarella". E Bersani: "Se tutti responsabili ce la facciamo". E alle 15 si parte con la prima votazione per il nuovo capo dello Stato
Al "no" secco di Matteo Renzi su Giuliano Amato, il candidato che voleva Silvio Berlusconi, non poteva che seguire il "no" del Cavaliere a Sergio Mattarella, il nome avanzato dal premier. Il momento "X" nella partita a scacchi per il Colle è ormai vicino ed emergono, nel susseguirsi degli incontri, i primi veti incrociati. Due giudici costituzionali, Amato e Mattarella, restano le personalità del giorno. Ma al di là del toto nomi è forse il senatore azzurro Paolo Romani a dare il senso nella giornata nel borsino dei quirinabili: "L'imbuto si sta restringendo". Da domani si terranno due votazioni al giorno nell’Aula della Camera per eleggere il presidente della Repubblica.
Ufficialmente Renzi, che oggi rivedrà Berlusconi, resta su Mattarella. E anzi incontrando Pierluigi Bersani ha chiesto all’ex segretario Pd di "lavorare" su questa ipotesi. Non solo. Ha addirittura cercato di verificare l’esistenza di una maggioranza diversa, magari con i grillini, per sostenere il giudice della Consulta. "Ma Renzi è un grande fruitore di veti altrui", sostiene un parlamentare Pd ipotizzando che alla fine il premier potrebbe rinunciare a Mattarella sostenendo di non aver potuto fare nulla contro i veti di Berlusconi e di aver cercato anche un’altra maggioranza con il Movimento 5 Stelle senza trovarla. Verso il Colle ancora senza una soluzione, a poche ore del primo scrutino. Un’ipotesi è quella che Renzi punti, come alternativa, sul nome di un politico forte del Pd (Walter Veltroni, Piero Fassino), anche se Berlusconi ha già detto "no" a un "ex segretario del Pd". Ma il Cavaliere ha posto anche un veto su un tecnico: perde così terreno l'ipotesi dell'attuale ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. A questi niet va aggiunto quello "a chi è stato ostile verso di noi".
Il parlamento in seduta comune è convocato oggi alle 15 per l'elezione del presidente della Repubblica che andrà a sostituire il dimissionario Giorgio Napolitano. C'è tempo per le ultime trattative. In mattinata Renzi ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Il nome del magistrato è girato nei giorni scorsi tra i possibili candidati al Quirinale. Nelle prossime ore il premier dovrebbe rivedere Berlusconi, prima della riunione con i grandi elettori del Pd. E il premier tornerà a prospettare al Cavaliere il pericolo che si arrivi al caos se, nell’indecisione, dovesse crescere il candidato "anti Nazareno" Romano Prodi, nome che i Cinque Stelle hanno ritirato fuori per farlo salire nelle prime tre votazioni insieme a minoranza piddì, ex grillini e vendoliani. Qualora il leader di Forza Italia dovesse mantenere il proprio niet su Mattarella, Renzi e il Pd sarebbero anche disposti ad andare alla conta.
"Se tutti sono responsabili - ha commentato Bersani - ce la si fa comunque".