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Quelle sponde americane nell'ascesa di Elly. Il ruolo della società dell'ex guru di Obama

La "Social Changes" dietro il coming out. Il padre Melvin e i legami con Prodi

Quelle sponde americane nell'ascesa di Elly. Il ruolo della società dell'ex guru di Obama

Il fenomeno Elly Schlein non è nato da un giorno all'altro, c'è un lavoro dietro. I giornali stranieri la chiamano «l'americana», ricordando tutti a partire dal Washington Post il suo passaporto Usa e l'esperienza da volontaria al seguito della campagna di Barack Obama nel 2008. Ci sono altri legami a stelle e strisce. Uno porta alla Social Changes, sedi a Milano e Roma, «una società che opera a livello internazionale per trasformare il modo in cui i progressisti affrontano le campagne elettorali», leggiamo sul sito dove campeggia l'immagina di Alexandria Ocasio-Cortez, la deputata radical dem a cui si ispira proprio la Schlein.

Il fondatore è Arun Chaudhary, curatore delle campagne digitali di diversi candidati dem negli Stati Uniti ma soprattutto primo videomaker ufficiale della Casa Bianca con Barack Obama. La società è molto attiva anche in Italia sul fronte progressista, la loro è una missione, «quando troviamo una persona o una causa per cui vale la pena combattere, la nostra prima domanda non riguarda i soldi a disposizione». Infatti spesso non solo non lo chiedono, ma ce li mettono loro, finanziando candidati Pd. «Ecco perché cerchiamo leader straordinari, che abbiano già dimostrato di sapersi impegnare per risolvere i problemi delle persone».

Tra questi talenti progressisti (sinistra Pd) da supportare c'è anche Elly Schlein, ma anche Brando Benifei, capogruppo Pd al Parlamento europeo, e Caterina Cerroni, segretaria nazionale dei giovani del Pd, anche lei femminista e ecologista. Nelle regionali del 2020 in Emilia-Romagna Social Changes ha sostenuto la campagna elettorale della Schlein, risultata campionessa di preferenze e quindi vice di Bonaccini in Regione. Di lì poi il coming out della Schlein («Ho amato uomini e donne. Ora sto con una ragazza») in tv nel programma di Daria Bignardi. Il cui figlio, Ludovico Manzoni, lavorava proprio alla Social Changes in veste di «political expert», come rivelò Luca Fazzo sul nostro Giornale. Non è chiaro se abbiano aiutato la Schlein anche per le primarie Pd, abbiamo provato a contattare la Social Changes ma al momento senza risposta.

L'altro legame americano discende dalla famiglia, cioè dal padre, Melvin Schlein, professore emerito di Scienze politiche alla Franklin University di Lugano. Il suo ruolo si intreccia con quello del suo coetaneo Romano Prodi, a Bologna. Le loro due carriere si incrociano, racconta Italia Oggi, «il Professore come uomo di punta della casa editrice Il Mulino, Melvin Schlein come direttore (1969-1973) della John Hopkins University di Bologna, filiale di un ateneo americano specializzato nello studio delle relazioni internazionali. Due istituti, Il Mulino e la John Hopkins, da allora centrali nella vita cultura e politica di Bologna, e non solo».

E il ruolo di Prodi è stato significativo nell'ascesa della Schlein, che politicamente sboccia proprio con il movimento «Occupy Pd» nato come protesta dei giovani Pd contro il siluramento del Professore nell'elezione del Quirinale Una «novità», la Schlein, ma già con un interessante passato alle spalle.

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