Quell'inciucio segreto tra Cinque Stelle e Pd per salvare i portaborse

Emendamento al Dl Dignità per allungare fino a 5 anni i contratti degli assistenti

Quell'inciucio segreto tra Cinque Stelle e Pd per salvare i portaborse

«Fornire una corsia preferenziale ai dipendenti dei partiti è una furbata intollerabile». Così un anno fa il consigliere regionale lombardo M5s, Stefano Buffagni, liquidava la proposta della Lega di indire un concorsone per stabilizzare i dipendenti dei gruppi consiliari. A 365 giorni di distanza il sottosegretario alla Pubblica amministrazione, Stefano Buffagni, non solo si trova dalla stessa parte del Carroccio, ma si trova a militare in un movimento favorevole alla stabilizzazione dei portaborse.

Tra gli emendamenti di opposizione al decreto dignità, infatti, ce n'è uno che ha incontrato il favore della maggioranza, in particolare di quella grillina. Non si tratta, certo, di quello che intende bloccare l'incremento degli indennizzi per i licenziamenti senza giusta causa, bensì di un altro. È una proposta di modifica che ha come prima firmataria l'ex governatrice del Friuli, la piddina Debora Serracchiani e prevede di «salvare» dalla stretta sui contratti a termine i dipendenti dei gruppi parlamentari e dei consigli regionali (comprese le province autonome di Trento e Bolzano) ma anche «il personale che collabora», cioè i «portaborse». La durata massima dei contratti a termine per queste figure professionali viene allungata a quelle «della legislatura o della consiliatura», che sono di 5 anni e non di 2, come previsto dal decreto dignità. Un'analoga proposta era stata presentata pure dal gruppo misto a prima firma dall'altoatesino Manfred Schullian, ma era circoscritta ai soli dipendenti dei gruppi parlamentari e consiliari.

Insomma, la politica cerca di tutelarsi dalla stretta sui contratti a termine e i grillini sono ben disposti. «Il limite temporale è però evidentemente incoerente rispetto alla funzione di supporto all'azione politico-parlamentare svolta da tali contratti che certo non può essere paragonata alle esigenze impreviste e straordinarie delle imprese», ha dichiarato all'Ansa Antonio Viscomi del Pd. L'obiettivo è ridurre la rotazione continua o l'impiego di altre forme contrattuali più precarizzanti (se non addirittura del nero) per gli assistenti di parlamentari e consiglieri. Allungare la durata del contratto dei portaborse «significa riconoscere che settori e attività differenti hanno bisogno di regole egualmente differenti e soprattutto assicurare maggiore trasparenza nei rapporti tra gruppi e dipendenti e maggiori garanzie per il personale», ha precisato Viscomi aggiungendo che «non intendiamo introdurre privilegi, dunque, ma assicurare pari diritti a tutti».

D'altronde, non tutti i consulenti possono avere la stessa «fortuna» di Assia Montanino e di Salvatore Barca, concittadini di Luigi Di Maio, da lui incardinati al ministero dello Sviluppo.

Oppure fare la stessa carriera di Daniele Longo, segretario particolare del ministro della Giustizia, e di Gaetano Marzulli premiato con la segreteria tecnica delle Infrastrutture dal ministro Toninelli. I 5 stelle, però, non si dimenticano degli «amici» e anche il Pd, a volte, torna utile.

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