Politica

Le idee confuse su Donald delle femministe italiane

Era d'obbligo votare la Clinton in virtù del suo essere donna, osteggiare Trump

Le idee confuse su Donald delle femministe italiane

Avulse dalla realtà quotidiana delle americane, riunite nel dibattito social sulle elezioni negli States, molte femministe italiane non hanno speso una sola parola sui progetti politici dei due candidati. Era d'obbligo votare la Clinton solo in virtù del suo essere donna, osteggiare Trump perché uomo, volgare e sessista. La vittoria del magnate testimonierebbe allora non la capacità di astrazione delle americane dal loro genere sessuale ma la loro misoginia. Oltreché per frasi che fanno riferimento ad una sessualità libera e trasgressiva, il tycoon è stato additato per la sua vita familiare: due divorzi alle spalle e tre mogli. Più vagamente si accenna al fatto che le donne di cui ama circondarsi non sono intellettuali ma bellissime straniere di umili origini, che attraverso di lui hanno coronato il sogno americano di un altissimo tenore di vita.

Si conferma così che le cose dell'amore e del sesso sono ancora quelle che muovono l'ideologia delle intellettuali italiane, che a parole vorrebbero, al potere, le pari opportunità. Date le critiche mosse al nuovo presidente, si potrebbe pensare che prevalga ancora una concezione pro famiglia tradizionale e morale della sessualità. Un'ideologia che non tollera il divorzio e non apprezza le famiglie allargate, che mal sopporta la liberazione sessuale, che giudica sconvenienti le relazioni tra uomini e donne con importanti differenza di età, presupponendo che si intreccino per convenienza e non per puro amore.

Eppure non è alla tutela della famiglia e dell'amore che si muove la nostra società al femminile. Il sesso senza tenerezza è rivendicato da uomini e donne. All'istituzione civile del divorzio si è voluta aggiungere la brevità. Il mutamento in atto nei costumi e nella struttura sociale prevede non solo l'equiparazione della sessualità eterosessuale con quella omosessuale, ma anche con la bisessuale e la transessuale e c'è chi, dulcis in fundo, chiede a gran voce i diritti e il matrimonio per le famiglie poliamorose, basate sulle relazioni multiple e sulla non-monogamia. Sa da un lato non piace Trump perché è un libertino che ha tradito e divorziato due volte, dall'altra viene definito come bigotto ogni riferimento ad una relazione duratura che sacrifica il proprio narcisismo e il piacere sessuale legato alla novità. Rivalutare principi morali che sembrano non esistere più solo per denigrare Trump è un'occasione perduta. È forse proprio dalle donne che potrebbe ripartire un dibattito sulla responsabilità nei confronti dell'altro, della relazione e della lealtà. Valori scaduti a partire dalla rivoluzione socio-culturale del '68, perché appartenenti ad una visione conservatrice e cattolica che era ritenuta lesiva delle libertà personali.

Una liberazione che ha ucciso l'amore di cui si vorrebbe pieno Donald Trump.

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