Ragazza stuprata in spiaggia Arrestato un 17enne romeno

Dopo la violenza l'ha filmata nuda con il telefonino, incurante dell'arrivo di un'amica della vittima

Andrea Acquarone

Di nuovo, manco fosse la macabra, ma purtroppo fisiologica, conta quotidiana delle vittime di incidenti. No, da noi anche gli stupri sono all'ordine del giorno. E non si dica casualità. Qui trattasi di brutalità fisiologica, degrado morale e civile, troppo spesso d'importazione, che corre di pari passo con la resa dello Stato.

In settimana era successo a Milano, a Roma- dove un sindacato di polizia si vede ripromette di insegnare ai cittadini l'autodifesa (fisica e di conseguenza poi giuridica)-, l'ultimo caso adesso ci arriva dalla Riviera toscana. Marina di Ravenna per l'esattezza.

La notizia giunge con ritardo, il fatto risale allo scorso week end, chissà forse gli investigatori temevano che qualcuno potesse scappare, se divulgata. Adesso che hanno acciuffato il responsabile, ci è concesso di conoscere anche questa ennesima storiacci. Un altro pezzo di quelle scomode verità sovente confinate, e celate, dietro anonime statistiche. In Italia sembra la parola d'ordine. Di politica e istituzioni: tacere, far finta di nulla. Non sapendo, la gente non si arrabbia.

La vittima è una studentessa italiana diciottenne; il suo aggressore- ma un altro potrebbe essere in qualche modo coinvolto, è un romeno di un anno più giovane. L'ha violentata in spiaggia e, tanto per non farsi mancare nulla, pure filmata mentre in lacrime si ricomponeva. C'era una festa sul lido quella notte. La giovane, residente nel Ravennate, era partita da casa apposta per andare a divertirsi. Con un'amica.

Non è chiaro se conoscesse, almeno di vista, il suo aggressore e l'altro giovane, pure lui minorenne, che lo accompagnava. L'esatta dinamica non si conosce. Fatto sta che, con la scusa di una passeggiata sotto le stelle, il romeno avrebbe cominciato con delle avances. Prima verbali, poi a suon di palpeggiamenti. Il «no» secco della preda, anziché scoraggiarlo ne ha provocato la selvaggia reazione. E neppure le urla sono servite. Quando l'amica si è accorta di ciò che stava accadendo ormai era finita. Lei è accorsa, lui era ancora lì, beffardo, impudente e soprattutto imprudente, con lo smart phone in mano a riprendere la sua vittima mezza nuda.

Forse pensava che tutto fosse, in fondo, normale. Forse avrà pensato: «Vuol solo fare la difficile». Così come era arrivato, se n'è andato. Tranquillo, irridente, come nulla fosse accaduto. Forse convinto di essere irrintracciabile. In IIalia, del resto, ci è arrivato da pochi mesi, ospite di parenti che abitano nella zona.

L'indomani, gli sono scattate le manette ai polsi. La giovane, accompagnata dalla madre, lo aveva denunciato. I carabinieri gli hanno trovato nel telefonino dello il video della «bravata». Conservava il suo «trofeo».

Dopo la convalida dell'arresto da parte del gip del Tribunale per i Minori, ora si trova in un istituto di custodia minorile bolognese. Lo scopo- così recita la legge- dovrebbe essere quello della rieducazione. Naturalmente a spese nostre. Pensare a qualche rimpatrio, anche dei cittadini Ue, no?

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