Chi non ha pagato il canone Rai l'anno scorso, perché rientra nei casi esentati dall'applicazione dell'imposta Rai, si deve ricordare di fare entro pochi giorni la stessa autocertificazione fatta nel 2016, altrimenti nella prossima bolletta elettrica troverà la bella sorpresa dell'addebito per il canone della tv di Stato. Il meccanismo del canone in bolletta messo in piedi dal governo Renzi per costringere gli italiani a pagare l'odiata tassa, prima evasa dal 30% degli italiani, comporta infatti la scocciatura di dover comunicare all'Agenzia delle entrate ogni anno, entro il 31 gennaio, di non possedere in casa nessun televisore. Altrimenti, se non si fa nulla, scatta la tagliola della nuova legge: la «presunzione di possesso» di un televisore, e quindi l'obbligo di finanziare la Rai con i 90 euro di canone (dieci rate da 9 euro), in quanto titolari di un contratto di utenza elettrica. Hai la luce in casa? Quindi hai la tv, quindi ricevi i canali Rai, quindi paghi.
Ma chi può non pagare l'obolo alla Rai? Innanzitutto, chi in casa non ha un televisore, ma magari soltanto un computer, il cui possesso non comporta nessun canone Rai anche se sul web si possono vedere in streaming i canali tv. Anche gli over 75 sono esentati dal pagamento, soltanto però se hanno un reddito annuo non superiore a 6.713 euro. Gli altri casi di esonero riguardano soltanto i diplomatici, i funzionari di organizzazioni internazionali, e i militari di cittadinanza non italiana. Chi rientra in questi casi, deve compilare il modello pubblicato sul sito dell'Agenzia delle Entrate ed inviare il modulo entro il 31 gennaio 2017.
E se una persona ha due case, e due contratti di fornitura elettrica? Se le due o più utenze di cui il soggetto è titolare rientrano uno nella tipologia clienti residenti e l'altro (o gli altri) nella tipologia altri clienti domestici, si considera addebitabile solo la fornitura della tipologia clienti residenti, indipendentemente dalla data di attivazione. Insomma si paga il canone una volta sola, non anche sulla seconda casa. Altro caso. Il marito ha intestata la luce nella casa di residenza, la moglie quella della casa al mare. Si paga due volte? Dipende dalla residenza dei coniugi e dall'intestazione dei due contratti elettrici. Se i due non risultano residenti nella medesima abitazione, e quindi in entrambe le case hanno un contratto elettrico di tipo «residenziale» (più economico), si troveranno il canone Rai addebitato in entrambe le bollette. Se invece hanno la residenza nella stessa abitazione, il canone è uno solo.
Non si può più disdire l'abbonamento alla Rai, come si faceva in passato chiedendo il «suggellamento» dell'apparecchio tv. Il meccanismo ora è inverso: si paga sempre per il solo fatto di avere l'elettricità in casa, a meno che, ogni anno, non si dichiari di essere esentati. Le false dichiarazioni, specifica il Fisco nel modulo apposito, sono punite ai sensi del codice penale. Oltre a questo, la legge prevede una sanzione fino a sei volte il canone evaso. Ma chi controlla? Questo è il punto meno chiaro. L'Agenzia delle entrate, a cui abbiamo girato la domanda più volte, non ha risposto. Busserà alla porta di casa un agente del Fisco o della Rai? Finora l'Aduc ha registrato un solo caso di controllo in una abitazione.
Il messo poi non può entrare in casa senza un mandato del giudice. Insomma le punizioni per chi evade sembrano fatte apposta per intimorire le persone e convincerle a pagare i 90 euro, evitando di controllare casa per casa. Missione molto complicata.
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