
Le operazioni militari israeliane a Gaza vanno avanti, i tank dello Stato ebraico sono penetrati nel sobborgo di Sabra, a Gaza City, mentre continua la conta delle vittime. Quattro bambini sono stati uccisi in un attacco aereo dello Stato ebraico mentre si riparavano nelle tende per sfollati nel sud di Khan Younis e altri due piccoli sono morti a Jabalia an-Nazla. Lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. Intanto il ministero della salute di Gaza ha fatto sapere che almeno 51 persone sono state ammazzate negli attacchi di Tel Aviv dall'alba di ieri, almeno 16 mentre cercavano aiuti. Sale anche la preoccupazione per la sorte degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Donald Trump ha affermato che probabilmente meno di 20 sono ancora vivi. In più, il presidente americano si è attribuito il merito del rilascio di "centinaia" di rapiti, sebbene meno di 150 prigionieri rimanessero nell'enclave quando è entrato in carica il 20 gennaio. "Probabilmente i 20 sequestrati vivi non sono effettivamente 20 perché un paio di loro forse non ci sono più", ha spiegato. "La situazione deve finire, è un'estorsione", ha detto, e ha aggiunto che, a suo avviso, sarebbe "più sicuro, sotto molti aspetti", liberare gli ostaggi militarmente, invece che attraverso un accordo con Hamas.
Le dichiarazioni di Trump hanno subito scatenato la disperazione dei parenti dei rapiti e suscitato una risposta indignata da parte del Forum delle famiglie: "Signor Presidente, ci sono 50 ostaggi. Per noi, ognuno di loro rappresenta un mondo intero", ha sottolineato il Forum. Dopo le affermazioni di Trump, il coordinatore per gli ostaggi del premier israeliano - Gal Hirsh - ha inviato un messaggio alle famiglie insistendo che le informazioni di Israele non sono cambiate: "Venti degli ostaggi sono vivi. Due sono in condizioni critiche, con gravi preoccupazioni per la loro vita". Tel Aviv ritiene che l'imminente operazione su Gaza City, che entrerà nel pieno a metà settembre, stia esercitando una forte pressione su Hamas, portando probabilmente a una maggiore flessibilità nei colloqui. Secondo Channel 12, Netanyahu vuole ribadire questo concetto ribattezzando l'operazione "Pugno di Ferro", anziché "Carri di Gedeone 2", nome utilizzato finora.
Intanto ieri tank dello Stato ebraico sono penetrati nel sobborgo di Sabra, nonostante proseguano le contestazioni in Israele. II leader di estrema destra Ben Gvir è stato accolto in strada al grido di "vergogna" e da foto dei prigionieri ancora detenuti a Gaza. "Stai sabotando un accordo", lo ha accusato un manifestante, mentre un altro gli ha urlato, "terrorista, criminale". Uno si è rivolto al figlio del ministro, Shoval, e mostrandogli i sequestrati ha detto: "Se fossi rapito, tuo padre ti lascerebbe morire".
Intanto ieri il leader centrista Benny Gantz, a capo del partito Bianco e Blu, ha suggerito al premier Netanyahu, al leader dell'opposizione Yair Lapid e al presidente del partito Israel Beitenu la formazione di un governo unico di sei mesi per riportare a casa gli ostaggi prima di nuove
elezioni. Il partito di Gantz si era unito al governo Netanyahu dopo l'attacco a Israele del 7 ottobre 2023, guidato da Hamas. Ma il suo partito ha lasciato l'esecutivo a metà del 2024 a causa di divergenze con il premier.