Raid Idf in Yemen. Houthi: "Sempre con i palestinesi"

Tra i 50 siti colpiti c'è l'area dell'edificio presidenziale

Raid Idf in Yemen. Houthi: "Sempre con i palestinesi"
00:00 00:00

Una grande esplosione, le fiamme al cielo e poi una colonna di fumo grigio scuro tra i palazzi della capitale dello Yemen. Il boato e le urla di persone per strada, sono stati attimi di paura ieri pomeriggio a Sana'a, lì dove tra i suoi vicoli Pasolini aveva girato Il fiore delle Mille e una notte. Tel Aviv ha colpito la città, dopo che venerdì gli Houthi, finanziati e armati dall'Iran, avevano lanciato un missile con testata a grappolo verso Israele, fornito proprio dal regime degli Ayatollah. A riferire del bombardamento di ieri è stata la tv del movimento zaydita, al-Masirah. Anche il ministro della Difesa israeliano Katz ha pubblicato una foto, che lo ritrae accanto al primo ministro Netanyahu e al capo di stato maggiore dell'Idf, Zamir, impegnati a seguire su alcuni monitor l'operazione, dal centro di comando dell'Idf nel quartier generale di Tel Aviv. Il blitz è stato diretto contro circa cinquanta obiettivi ritenuti collegati alle attività del gruppo sciita, inclusi un sito militare situato nell'area del palazzo presidenziale, due centrali elettriche Asar e Hizaz e depositi di carburante.

Secondo Israele, le strutture non avrebbero avuto soltanto un uso civile, ma sarebbero state "strumentalizzate per scopi militari" e per la logistica. Il palazzo presidenziale, riferisce lo Stato ebraico, è "localizzato all'interno di un sito da cui vengono condotte le operazioni delle forze del regime". Le due centrali elettriche prese di mira, invece, "servivano da impianto di fornitura di energia per le attività militari". L'incursione ha coinvolto una dozzina di velivoli, tra cui caccia e rifornitori. L'obiettivo più lontano si trovava a 2.000 chilometri da Israele. Più di 30 ordigni sono stati sganciati sui quattro target. Gli attacchi hanno causato due morti e 35 feriti, secondo la tv al-Masirah.

Il raid presenta però delle caratteristiche insolite. Le forze di Tel Aviv questa volta hanno bombardato lo Yemen a bassa quota, in modalità stand-in sopra gli obiettivi, di giorno e non dal mare. Fonti di sicurezza confermano che "uno degli scopi è interrompere la fornitura di energia elettrica a Sana'a".

I bombardamenti sono i primi a colpire la città, controllata dal gruppo filo-iraniano, dal 17 agosto, quando lo Stato ebraico ha preso di mira infrastrutture energetiche che riteneva fossero utilizzate dai miliziani. Un funzionario israeliano, invece, ha sottolineato che il missile sparato dallo Yemen verso lo Stato ebraico venerdì sera era dotato di una munizione a grappolo, più difficile da intercettare, la prima volta che accade da quando il movimento ha iniziato a lanciare razzi verso Israele nel 2023.

Gli Houthi hanno più volte rivendicato le proprie azioni come risposta alla guerra in corso nella Striscia. Durante i raid su Sana'a ieri, Hazem al-Asad, membro dell'ufficio politico del movimento, ha ribadito: "Il nostro popolo continuerà a sostenere e assistere la nostra gente a Gaza, a prescindere dal prezzo".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica