
Dieci minuti da incubo. Sono quelli vissuti da una donna di 60 in un parco deserto della periferia romana. La donna è stata avvicinata da uno sconosciuto che l'ha violentata e poi se n'è andato. La malcapitata, a cui l'uomo aveva strappato di mano il cellulare, ha potuto dare l'allarme solo una volta tornata a casa.
Tutto è avvenuto all'alba di ieri nel parco di Tor Tre Teste, nella periferia Est della capitale. La donna come ogni mattina era uscita per portare a spasso il suo cane nello spazio verde più vicino a casa. Secondo quanto raccontato dalla donna, che ha trovato conferma nei primi riscontri dei Carabinieri della compagnia Casilina, uno sconosciuto l'ha avvicinata all'improvviso e, approfittando dell'assenza di testimoni a causa dell'ora, dapprima ha strappato il cellulare dal marsupio della donna e poi ha abusato della donna. Una violenza breve ma terrorizzante, che ha ammutolito la donna: "È stato un incubo durato dieci minuti", racconterà poi.
Dopo lo stupro l'uomo si è allontanato come se nulla fosse e alla donna, dopo qualche minuto di comprensibile choc, non è rimasto che tornare a casa e telefonare ai carabinieri. la donna è stata portata in ospedale, dove è stato attivato il codice rosa e dove in seguito a un'accurata visita sarebbero stati riscontrati segni compatibili con una violenza.
I carabinieri della compagnia Casilina hanno avviato immediatamente le indagini per risalire al responsabile. Al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e si cercano eventuali testimoni che possano aver notato un uomo aggirarsi ieri mattina nel quartiere. La donna, che verrà riascoltata nelle prossime ore, inizialmente avrebbe parlato di uno straniero ma il suo racconto potrebbe essere stato alterato dal trauma vissuto. Quando la donna sarà più tranquilla sarà ascoltata di nuovo dagli investigatori per avere ulteriori dettagli.
A intervenire sulla vicenda è stato il presidente del municipio V di Roma Capitale, Mauro Caliste, che ha espresso "vicinanza e solidarietà" alla sessantenne e ha sottolineato: "Da tempo denunciamo che quest'area, come altre del quadrante, è troppo isolata e che senza un controllo costante delle forze dell'ordine diventa terreno fertile per episodi di criminalità".
Per il minisindaco di questa popolare zona di Roma "sul fronte della sicurezza serve un ragionamento ampio con il ministero dell'Interno, a partire dal fatto che le dotazioni organiche e di mezzi per il quadrante est della città sono evidentemente insufficienti per affrontare le sfide che gli operatori di polizia e i carabinieri sono chiamati ad affrontare quotidianamente". "Mi auguro - ha concluso Caliste - che il responsabile venga presto individuato e assicurato alla giustizia. Tutti devono poter vivere i quartieri senza timori".