L'8,7% della popolazione è già straniera. E i giallorossi spalancano pure i porti

Nel rapporto Caritas - Migrantes presentato questo venerdì, si evince come l'Italia sia il terzo paese con il numero di residenti stranieri più alto in Europa: l'8.7% della popolazione è di origine straniera, pari a più di cinque milioni di abitanti

L'8,7% della popolazione è già straniera. E i giallorossi spalancano pure i porti

Emergono dati interessanti dal XXVIII rapporto Caritas – Migrantes, reso noto nelle scorse ore e con il quale è possibile tracciare un quadro di alcuni aspetti significativi della società italiana.

A partire da quello che riguarda il rapporto tra il numero dei cittadini autoctoni e quelli stranieri: in Italia, in particolare, risiedono complessivamente 5.255.503 persone straniere, una cifra che equivale grossomodo agli abitanti della Sicilia e che, in termini percentuali, si traduce in un 8.7% della popolazione totale.

Da questo punto di vista il nostro paese si piazza al terzo posto in Europa, dietro alla Gran Bretagna ed alla Germania, con quest’ultima che conta nove milioni di stranieri residenti all’interno del proprio territorio. Numeri quindi che dimostrano come l’Italia, nonostante tante critiche piovute durante l’era del governo gialloverde, tutto sommato non è poi così poco accogliente o, peggio ancora, razzista.

Anche perché, come mostra lo stesso rapporto presentato in questa mattinata di venerdì a Roma presso la Chiesa di San Francesco Saverio del Caravita, diminuiscono gli stranieri presenti in Italia per motivi di lavoro ed aumentano invece quelli che ottengono il diritto di asilo e la protezione internazionale.

Tra i dati diffusi dalla Caritas, si conferma la costante diminuzione della popolazione italiana. Dal 2014 ad oggi, si sono perse tante unità pari a quelle che compongono una città come grande come Palermo, dunque almeno 660.000 abitanti. La compensazione di tale perdita con l’ingresso di cittadini stranieri viene anch’essa confermata: in questi anni sono 638.000 gli stranieri che ottengono la cittadinanza, 241.000 invece coloro che entrano nel nostro paese.

Un altro dato in linea con quello degli altri anni, riguarda il tasso di natalità. Esso risulta sempre più basso tra gli italiani, così come si registra un trend negativo nell’ultimo periodo tra i cittadini stranieri, anche se il rapporto rimane nettamente a vantaggio di questi ultimi. In particolare, nel 2018 rispetto al 2017 si ha un calo del 3.7% della natalità della popolazione straniera, tuttavia il numero di coloro che nascono da famiglie di immigrati riesce ancora a compensare la perdita di unità dovuta alla bassa natalità della popolazione italiana.

Dunque, quell’8.7% complessivo di stranieri in Italia è destinato ad aumentare nei prossimi anni, al netto anche dei nuovi arrivi. Anche perché il 2018 è un anno particolare sotto questo fronte: per il secondo anno consecutivo si registra una contrazione nel numero di arrivi degli immigrati, la cifra complessiva di chi entra irregolarmente accusa un calo drastico addirittura del 90%, eppure il trend mostra l’aumento complessivo della popolazione straniera.

E con le prime avvisaglie di aumento degli sbarchi, con il mese di settembre del 2019 che segna per la prima volta in due anni un incremento su base annuale degli approdi irregolari in Italia, la situazione potrebbe subire altri importanti mutamenti. La linea del nuovo governo giallorosso risulta molto diversa da quella del precedente esecutivo, per di più risultano in aumento gli sbarchi fantasma soprattutto dalla Tunisia.

L’unico dato in cui si ha un segno positivo per la popolazione italiana, riguarda il numero di coloro che si rivolgono ai centri aiuto della Caritas. Nel 2017, come si legge nel rapporto, complessivamente sono 197.332 le persone ascoltate negli appositi centri disseminati lungo tutto lo stivale. Di queste, contrariamente a quanto si possa pensare, “solo” il 57.8% è di origine straniera.

Un buon numero, sempre più in aumento, è composto invece dalla popolazione italiana ed è segno di come sono le stesse famiglie italiane, in primis, a soffrire condizioni sempre più critiche sotto il profilo economico e sociale.

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