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Il re delle vacanze: "Per l'Italia sarà un'estate da record"

Patanè, presidente di Confturismo: "Prepariamoci a un boom di arrivi. E noi inseguiremo mete nuove"

Il re delle vacanze: "Per l'Italia sarà un'estate da record"

C'è il giro del mondo in ottanta giorni di Julius Verne, e c'è quello che si può fare in trentacinque minuti di conversazione con lui. Sfogliando l'album delle fotografie più belle, dei luoghi più bizzarri, dei viaggi dell'avventura, ma anche dell'immaginazione. Insomma, l'album dei sogni. Lui è Luca Patanè, 55 anni, presidente del gruppo Uvet, presidente di Confturismo-Confcommercio. In buona sostanza, il signore delle Vacanze. Degli italiani. E di chi, in vacanza in Italia, ci vuol venire. Ha avuto i suoi buoni motivi, l'anno scorso, il presidente Mattarella per nominarlo Cavaliere del lavoro, perché quella di Uvet è una storia di italianissimo impegno, avviata 67 anni fa dal padre di Luca, Francesco Patanè, fondatore di Uvet Viaggi Turismo, che aprì la sua prima agenzia di viaggi nell'area milanese delle Varesine, dove oggi sorge la Stazione Garibaldi.

Patanè decise di puntare fin da subito sui servizi di viaggio per le aziende. Durante gli Anni '60 la crescita di Uvet fu vertiginosa, l'azienda si trasferì nei pressi della Stazione Centrale e alle vetrine su strada si aggiunsero gli uffici al primo piano. Gli impiegati erano una trentina. E oggi? «Oggi - esordisce Luca Patanè con comprensibile orgoglio - Uvet è il più importante polo italiano del turismo ed è presente anche in Francia, Svizzera, Romania, Lettonia e nei Paesi scandinavi. Conta più di 900 dipendenti e nel 2015 ha registrato un giro d'affari pari a 2,5 miliardi di Euro. Nel 1996 ha aggregato, in una rete distributiva, le più grandi agenzie di viaggi italiane indipendenti, specializzate in viaggi d'affari. Attualmente il network conta 1300 agenzie sotto la bandiera di Clubviaggi e circa 200 agenzie sotto quella di Last Minute Tour».

E allora con in tasca questo passaporto, che cosa aspettiamo? Partiamo, dunque. Per scoprire, assieme al signore delle Vacanze, quali vacanze ci aspettano: «Vacanze da record - sottolinea Patanè - che faranno registrare numeri da boom sia per gli italiani in cerca di nuove mete, sia, forse ancor più, per i turisti che giungeranno dall'estero con la voglia di scoprire, anzi di scandagliare, l'Italia, dato che, essendosi abituati bene, aumentano le loro pretese di esplorazioni». Oggi l'evasione turistica, che il presidente di Uvet dipinge, è un quadro a tinte rosa di vacanze più brevi ma più frequenti, nel solco di un trend, oramai consolidato «che comporta soggiorni con destinazioni mirate: dalle visite alle grandi città, alle settimane bianche, ai parchi naturali. E, badate bene, questo non significa che gli italiani spendano e spenderanno meno per le vacanze. Anzi. Lo scenario è decisamente cambiato e, se sono i consumatori più giovani a fare da traino a questa sorta di moltiplicazione vacanziera che prevede anche tre-quattro soggiorni nell'arco dell'anno, i dati di crescita dei passeggeri sugli aerei mostrano che la tendenza interessa un po'tutte le fasce di età».

Dalle Alpi alle Piramidi, dalle Maldive all'isola d'Elba. A proposito delle Piramidi, il dato più significativo nelle prenotazioni che hanno fatto o hanno in animo di fare gli italiani, riguarda l'Egitto «In particolare Marsa Alam è tornata una meta strategica, la domanda è in forte crescita, considerando il rapporto qualità-prezzo che quel tipo di vacanza offre. Non siamo ancora alle cifre di qualche anno fa, ma l'Egitto è certamente in forte ripresa. A Marsa Alam, incrociando le dita, non è mai successo niente di eversivo o di pericoloso, quindi c'è una percezione diffusa di sicurezza, le strutture sono buone e i collegamenti pure. Sono convinto che, pian piano, riprenderà anche Sharm el Sheikh».

Ma l'Egitto non è l'unica destinazione che sembra sedurre gli italiani. «In cima alle preferenze dei nostri connazionali- sottolinea Patanè - restano senza alcun dubbio gli Stati Uniti, la Grecia e la Spagna mentre la vera moda, di nicchia, ma pur sempre moda, è divenuta, da un paio d'anni a questa parte, il Giappone». Nippo-innamorati per merito del sushi? Chissà. Intanto A proposito di seduzioni volete un'altra sorpresa? L'isola d'Elba. Una destinazione dall'antico allure, che sembra aver di nuovo conquistato italiani e stranieri. C'è solo una domanda che ci si può porre: perché? «L'Elba è sempre stata lì, con le sue strutture ricettive di prim'ordine, anche se forzatamente limitate, con il suo mare, con la sua vicinanza alla terraferma. E questi sono e restano dei plus per sceglierla e continuare a sceglierla. Ma mai con i numeri che le previsioni annunciano per quest'anno. Sul sapore vintage di questa scelta lei ha forse ragione ma l'importante è, che, come ovunque nel resto d'Italia, ci si decida ad investire nelle infrastrutture ricettive. Costruirne di nuove, riammodernare quelle esistenti, attrezzarle al meglio. Siamo il Paese dalle mille potenzialità non possiamo permetterci di farci superare da chi il turismo lo ha appena scoperto». L'isola d'Elba dunque come «nuovo» trendsetter, ma l'Italia, nella sua globalità, resta il punto (fermo) di arrivo, la scelta privilegiata degli italiani e degli stranieri? «Assolutamente sì - spiega Luca Patanè - e per molteplici ragioni che sono, come sempre: gastronomia e patrimonio culturale, mare, montagne, paesaggi unici ma che vengono affiancate oggigiorno da un turismo religioso con una tappa d'obbligo a Città del Vaticano per vedere il Papa, e dall'opportunità, molto sentita dagli orientali, di fare shopping di classe. Sintetizzando: si sceglie l'Italia per il suo esclusivo lifestyle. Non dimentichiamo che ancor oggi l'80 per cento degli italiani sceglie di rimanere in Italia. In parte perché sono ancor in tanti ad approfittare di una seconda casa di famiglia in un luogo di villeggiatura, in parte perché non si vuole andar allo sbaraglio all'estero quando in Italia ci sono luoghi accoglienti per tutte le tasche. Anche per chi di pretese ne ha molte».

Proseguiamo nel nostro giro del mondo, con Seychelles, Mauritius, Maldive e Paesi Arabi. Imbarchiamo italiani o no? «Le Maldive stanno andando alla grande, dopo tanti anni, in buona sostanza la ripresa è netta considerando che un tempo si organizzavano otto voli charter per quella destinazione e oggi arrivarci implica magari uno scalo a Dubai o in altri aeroporti. Restando nella Penisola Arabica cresce l'interesse per l'Oman. É un Paese che sta investendo nel turismo e che offre interessanti angoli per una vacanza». Viene da chiedersi esiste un luogo, una destinazione dove il presidente di Uvet consiglierebbe di non andarci mai. «Non esiste un luogo simile. Perché ognuno di noi ha la sua vacanza, la sua meta, ha il suo modo di viaggiare e di cercare come e dove divertirsi. Non c'è nulla di più soggettivo di una vacanza. Certo, ci sono mete che, sulla carta, offrono meno, ma non per questo motivo debbono venir snobbate. E poi ci sono le destinazioni dove la Farnesina sconsiglia di andare per ragioni di sicurezza. Rispettate quelle avvertenze si può scegliere di andare ovunque, seguendo il proprio istinto e la propria curiosità». Agenzia di viaggio o siti internet per scegliere dove andare? «Direi che le due cose sono diventate in qualche modo complementari. Sostanzialmente prima di partire per una vacanza o un week-end sono in tanti a andar a visionare l'albergo o la destinazione in internet ma poi sono ancor più numerosi e stanno crescendo decisamente sempre più, quindi in controtendenza, quelli che poi per la scelta conclusiva si affidano all'agenzia, specie se è un'agenzia di fiducia. Perché sanno che in agenzia troveranno professionalità, consigli, magari opportunità migliori, ma che, soprattutto, non andranno incontro a spiacevoli sorprese al loro arrivo a destinazione». E Luca Patanè dove prenota i suo viaggi? «In agenzia ovviamente, in Uvet mi hanno sempre consigliato bene». Ha una sua meta di riferimento? «No ogni anno faccio, con la famiglia, un viaggio differente perché ogni viaggio è una conquista. La mia meta è il mondo». Bene. Siamo tornati alla casella di partenza. Per ripartire di nuovo.

Staccando il biglietto della Fantasia.

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