"Via il reato di clandestinità" Ma è scontro nel governo

Il ministro Orlando spinge sull'acceleratore, Alfano si mette di traverso

"Via il reato di clandestinità" Ma è scontro nel governo

Gli sbarchi sulle nostre coste non si fermano, così come non si arrestano gli arrivi dai Balcani. In Europa è una vera e propria emergenza, sfociata nelle violenze di Capodanno in Germania e in altre città del Vecchio Continente. E l'Italia in questo che fa? Si prepara ad abolire il reato di clandestinità, introdotto nel 2009

Il decreto sarebbe già pronto sul tavolo del governo e prevede che non ci sia più un'ammenda da pagare o la reclusione in caso di permanenza illegale sul territorio, anche se resterebbe in vigore l'allontanamento dal Paese.

A spingere l'acceleratore, come racconta Repubblica, è il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ma il tema rischia di diventare un'altra bomba a orologeria nelle mani di Renzi, già alle prese con le frizioni sulle unioni civili. Al punto che il varo del decreto sarebbe già slittato di una settimana.

L'idea non piace a Ncd: Alfano promette di mettersi di traverso, convinto proprio dagli episodi di violenze degli scorsi giorni. "Non c'è un cessate allarme che potrebbe giustificare il ripiegamento", dicono gli alfaniani, "Non è politicamente opportuno retrocedere".

Contraria anche la Lega Nord, con Matteo Salvini che propone un referendum sulla questione: "Ma si accorgono di cosa sta succedendo nel mondo?", attacca il leader del Carroccio, "Questi sono matti! La Lega farà le barricate, in

Parlamento e poi nelle piazze con un referendum, contro questa vergogna". "Renzi cancella per decreto il reato di immigrazione clandestina: prepariamoci all'invasione #cosedamatti", twitta intanto Roberto Maroni.

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