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Recovery Plan, il progetto di Berlusconi: "Agire su Fisco, giustizia e burocrazia per rilanciare l’Italia"

In una lettera a "Il Sole 24 Ore" il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha indicato quali siano le riforme da attuare per il rilancio del nostro Paese

Recovery Plan, il progetto di Berlusconi: "Agire su Fisco, giustizia e burocrazia per rilanciare l’Italia"

"Il Recovery Plan è davvero un'occasione irripetibile. Grazie all'Europa disporremo di 209 miliardi, dei quali 82 di sovvenzioni a fondo perduto, per la ricostruzione post Covid". È questo l’inizio della lettera scritta da Silvio Berlusconi a "Il Sole 24 Ore" con la quale il leader di Forza Italia non solo ha spiegato l’importanza di usare bene il denaro proveniente da Bruxelles ma ha anche indicato quali sono le riforme urgenti che il nostro Paese deve compiere per potersi rilanciare.

L’ex premier, facendo un paragone storico, sottolinea che i fondi rappresentano il "Piano Marshall del XXI secolo". Ma Berlusconi evidenzia che su questo tema vi è un problema tutto italiano: ancora non è dato sapere come il governo Conte intenda utilizzare la massa di denaro, "ammesso che il suo percorso continui", anche se tuttavia "è lecito pensare che la strada scelta sia quella della spesa dispersiva e orientata al consenso".

Il progetto di Berlusconi

Per Berlusconi la proposta è quella di "un grande progetto di rilancio del nostro Paese, con una particolare attenzione al Sud". Un piano che si deve basare su "tre grandi riforme strutturali e propedeutiche al resto: riforma della pubblica amministrazione, riforma del fisco, riforma della giustizia". Il leader azzurro ritiene, infatti, che senza uscire “dall'oppressione fiscale, dall'oppressione burocratica, dall'oppressione giudiziaria l'Italia non potrà mai proiettarsi davvero verso la modernità". Secondo il Cavaliere la sfida del Recovery Plan è quella di "coniugare riforme oramai improcrastinabili come pre-condizione dalla quale far discendere i progetti da finanziare con le risorse a disposizione" per "un cambio di paradigma nel rapporto fra pubblico e privato".

Berlusconi pensa ad una riforma della Pubblica amministrazione basata sulla "semplificazione in materia di appalti e di regimi autorizzativi, sulla digitalizzazione, sul risarcimento dei ritardi nei pagamenti". A questa si deve affiancare quella che definisce essere una "rivoluzione fiscale, che da una parte mette alle spalle il sistema passato, attraverso la pace fiscale fra Stato e imprese, dall'altra mette in cantiere il sistema futuro". E per fututo, ha specificato il Cavaliere, "intendiamo uno dei punti identitari contenuti nel nostro programma e cioè il passaggio dalle aliquote attuali a un'unica aliquota (la flat tax) per rilanciare il Paese".

Altro tema importante per ridare slancio all’Italia è quello della giustizia. "È evidente che l'inefficienza del sistema giudiziario, oltre ad essere in sede civile un grave danno soprattutto per le imprese, riduce anche la possibilità in sede penale di ottenere giustizia equa in tempi ragionevoli", ha affermato Berlusconi. Per fare ciò il leader azzurro indica che è necessario puntare sul rafforzamento dell'organico dei magistrati togati, la crescita dell'informatizzazione, gli investimenti funzionali alla creazione di sezioni specializzate. Queste, per l’ex premier, sono le "condizioni essenziali per avere una giustizia più efficiente, più rapida e quindi più equa".

Berlusconi ammette che non tutti questi interventi potranno riferirsi direttamente al Recovery Fund "che ha dei limiti di impiego ben definiti dall'Europa ma fanno parte di un'idea complessiva sul futuro dell'Italia". Pertanto il Cavaliere ha proposto una forte "governance attuativa" per “non perdere un solo centesimo nel rigoroso rispetto del cronoprogramma imposto dall'Ue". Si tratterebbe, ha proseguito Berlusconi, di un meccanismo di vigilanza "sui progetti con l'immediato subentro dell'autorità centrale in caso di ritardi".

L'invito ad agire velocemente

Queste sono le proposte di Fi. Berlusconi ora attende che gli altri, "a partire dal governo e dalle forze di maggioranza, facciano la loro parte". Ma le decisioni devono essere prese nel più breve tempo possibile "mettendo da parte le tattiche di sopravvivenza politica. L'Italia e l'Europa non possono aspettare".

L'ambiente

L'ex premier non dimentica anche la questione-ambiente: "Poniamo un grande accento sulla sostenibilità ambientale. Essa non è in contrasto con un modello di sviluppo armonico, che comprenda innanzitutto un coraggioso e ambizioso piano infrastrutture (con la centralità del Ponte sullo Stretto di Messina), un piano edilizia e periferie, oltre a un piano casa, ma anche una scelta senza esitazioni per l'economia circolare in ogni ambito di possibile applicazione. A questo è strettamente legato un grande impegno per l'agroalimentare e per il turismo".

La questione della natalità

Berlusconi, infine, conclude il messaggio affrontando anche un altro delicato problema che affligge il nostro Paese: il calo delle nascite. "Non c'è futuro senza natalità", ha sottolineato il leader di Fi che ha aggiunto come da questo punto di vista "l'Italia è in profonda crisi demografica" da cui "deriva il crollo del sistema previdenziale, del welfare, dei consumi, del sistema sanitario nazionale". Per permettere di invertire la rotta è necessario un netto cambio di passo e sostegni concreti da parte dello Stato.

Berlusconi ha annunciato che Forza Italia ha pensato "ad un piano di almeno 30 miliardi per rilanciare la natalità".

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