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Reddito M5s, un flop senza fine: pure i navigator cercano lavoro

Dal reddito di cittadinanza fuggono anche le figure che fanno da collante tra Centri per l'impiego ed i beneficiari della riforma a 5 Stelle: percentuale altissima di licenziamenti

Reddito M5s, un flop senza fine: pure i navigator cercano lavoro

Tutto ciò che ruota attorno al reddito di cittadinanza è un flop continuo. Adesso chi dovrebbe assistere gli operatori dei Centri per l'Impiego nella realizzazione di un percorso che coinvolga i beneficiari della riforma grillina, si licenzia ed è in cerca di un altro lavoro.

Chi sono i navigator e perché si licenziano

Sono i cosiddetti navigator a fare da collante con i CpI aiutando i cittadini dalla prima convocazione fino all'accettazione di un'offerta di lavoro consona alle propie capacità ed attitudini. Insomma, una specie di tutor con competenze specifiche. Adesso, però, hanno detto basta anche loro: l'Anpal ha certificato che su tremila, oltre 600 di loro hanno lasciato i Centri per cercare un'altra occupazione. Se non ci sarà un'inversione di tendenza, a breve verrà a mancare il personale: il caso Liguria è quello più emblematico con il 60% dei navigator ormai occupati altrove.

Il campanello d'allarme era scattato il 30 giugno: se gli italiani che percepivano il Reddito e avevano sottoscritto il patto per il lavoro erano poco più di un milione e centomila, soltanto il 34% di loro era stato preso in carico. Ma perché mollano? Semplice, insoddisfatti del lavoro o perché hanno ricevuto proposte migliori altrove. Tornando alla Regione Liguria, i navigator attuali sono soltanto 24, un numero esiguo ed insufficiente. Come riportato dal Messaggero, queste figure hanno uno stipendio lordo di 27mila euro l'anno (quindi 1.400 euro al mese con 300 euro di rimborso spese) ma il loro contratto è di semplice "collaborazione" e dura 20 mesi, dopodiché (probabilmente) addio. Un altro dei motivi, questo, per cercare impiegno con contratti più solidi. È stato un fedelissimo di Di Maio a volerli: Domenico Parisi, ex dirigente Anpal, più volte criticato per una gestione poco efficiente e trasparente dell'agenzia.

Un altro flop del Reddito

I numeri non mentono mai: dal settembre 2019 al mese di dicembre 2020, su scala nazionale, i navigator hanno effettuato mediamente meno di un colloquio al giorno con chi percepiva il reddito di cittadinanza (950mila persone), svolto soltanto 700mila verifiche e contattato non più di 450mila aziende, in pratica un mezzo disastro rispetto quanto prospettato. L'addio dei navigator, però, pone un problema enorme per i Centri per l'impiego, che si ritrovano ancora più abbandonati e senza questa figura specializzata. Chi aiuterà nel percorso lavorativo chi percepisce il RdC? Per correre immediatamente ai ripari, sarà necessario assumere nuovo personale specializzato altrimenti potrebbe crescere ancora il "bivacco" di chi percepisce il sussidio statale stando serenamente a casa sul divano. Un problema che l'Italia non può permettersi dal momento che, come ci siamo occupati sul Giornale.it, sono già stati spesi quasi 20 miliardi in tre anni, un salasso.

Il Di Maio "pentito"

Nel suo libro di prossima uscita dal titolo "Un amore chiamato politica", in cui traccia un bilancio della sua vita politica, il ministro degli Esteri Di Maio si dichiara pentito per l'esultanza sul balcone di Palazzo Chigi dopo aver avuto l'ok sull'approvazione della nota di aggiornamento al Def con i fondi per il trennio successivo inclusi quelli per il Reddito di cittadinanza. "Sbagliai a salire su quel balcone. E sbagliai a pronunciare quelle parole", riporta in anteprima il Corriere della Sera. In ogni caso, ormai, il danno è fatto: secondo gli ultimi dati del mese di agosto, i beneficiari del Reddito sono diventati ormai 1,22 milioni, i nuclei familiari sono invece a quota 135mila unità.

In totale, le persone coinvolte sono oltre tre milioni con un importo medio erogato ad agosto di 576 euro.

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