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Regno Unito alle urne. Boris col fiato sospeso

Oggi il voto più importante per Londra. Johnson spera nella maggioranza piena

Regno Unito alle urne. Boris col fiato sospeso

Londra - E così ci siamo. Oggi la Gran Bretagna torna alle urne in una delle elezioni più importanti della sua storia. Gli occhi dell'intera Europa rimarranno puntati sui circa 45 milioni di cittadini inglesi che si recheranno alle urne per eleggere i prossimi 650 membri della Camera dei Comuni. In ballo, questa volta, il futuro della Brexit e di conseguenza quello del Paese e delle sue relazioni con l'Unione Europea. Ieri i sondaggi davano ancora in testa il partito Conservatore guidato da Boris Johnson, mala distanza dal suo maggiore avversario Corbyn si è sempre più ridotta nelle ultime settimane e questo rende BoJo particolarmente ansioso. Ieri quasi tutti i quotidiani nazionali riprendevano i risultati dell'ultimo sondaggio del Times secondo cui i Conservatori rischiano di vincere con una maggioranza relativa. Una catastrofe per Boris Johnson che si ritroverebbe nuovamente con un Parlamento «sospeso» e nuovamente impossibilitato a portare a compimento la sua Brexit.

L'ex sindaco di Londra ha quindi bisogno di vincere nettamente guadagnando 326 seggi per essere certo che l'accordo siglato a Bruxelles passi senza problemi di sorta, entro il 31 gennaio, limite massimo per la proroga concessa dall'Unione. Ieri quindi, gli esponenti dei maggiori partiti in lizza sono nuovamente scesi nelle strade per l'ultima volta, prima di lasciare la parola ai loro elettori. Una giornata estenuante, fatta di continui incontri, selfie e strette di mano, per vedere più gente possibile e convincerne altrettanta. Johnson ha iniziato dallo Yorkshire prima di andare in Galles e il suo motto è stato: «Soltanto i Tory possono compiere la Brexit». Lo ha ribadito a mo' di battuta anche quando la campagna ha assunto un aspetto natalizio durante la visita di una fabbrica di «crackers», quelle caramelle di cartone multicolore che gli inglesi amano aprire il giorno di Natale e dentro le quali si trovano dolcetti e indovinelli. Facendo finta di leggerne uno, Johnson ha detto «indovina che cosa può essere fatto entro Natale. Brexit!».

Jeremy Corbyn, che sa non essere il favorito, ma spera di mettere i bastoni tra le ruote a BoJo, ha iniziato la giornata in Scozia offrendo «un voto di speranza» e un programma in grado di eliminare la povertà e dare nuove opportunità ai giovani, e attaccando il pessimismo conservatore. La leader dei LiberalDemocratici Jo Swinson, che in questa campagna elettorale non è riuscita a spostare neppure un voto a suo favore, si è recata in tutte le circoscrizioni più inclini al Remain invitandole a votare i suoi candidati per bloccare la Brexit, ma ha anche incontrato una drag queen dato che uno dei punti del suo programma è la difesa dei diritti dei transgender. Nigel Farage, che con i Conservatori ha stretto un patto di non belligeranza, a Doncaster ha invitato tutti i Leavers a votare i suoi uomini laddove potevano battere i laburisti, ma rimane fortemente preoccupato che la Brexit venga «svenduta».

E le ultime dichiarazioni del capo negoziatore di Bruxelles Michael Barnier ottenute dall'Independent avvallano i timori di Farage e aumentano i dubbi sulle promesse di Johnson. Secondo Barnier infatti è irrealistico pensare che dopo l'uscita le trattative commerciali siano concluse entro il 2021. I seggi oggi rimarranno aperti dalle 7 alle 22, ora inglese.

Subito dopo verranno diffusi gli exit poll, ma per i risultati finali bisognerà aspettare fino alle prime ore del mattino.

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