Reincarico o Cantone: le carte del Colle

Il capo dello Stato valuta tutte le ipotesi e attende le mosse dei partiti

Reincarico o Cantone: le carte del Colle

Roma Conte, Conte bis, Conte rimpastato. E poi Cantone per un governo del presidente, Cottarelli per un gabinetto salva-manovra, Fico per un esecutivo istituzionale, Di Maio per un'alleanza gialloverde riciclata, mister X per portare il Paese al voto. Ennio Flaiano direbbe che la situazione è grave ma non è seria. Sergio Mattarella, tornato a Roma dalla vacanza alla Maddalena, invece non dice proprio niente, ma soppesa tutti gli scenari, valuta tutte le vie di uscite dalla crisi e non esclude nulla perché «qui ogni giorno il quadro muta». Poco convinto dalla conversione di Salvini, perplesso di fronte all'ipotesi di sostituire Conte con Di Maio, in attesa di notizie sulla trattativa tra Pd e Cinque stelle, il capo dello Stato non farà consultazioni lampo: se i partiti hanno bisogno di tempo, non troppo, glielo concederà. Intanto riparte dai pochi punti fermi. Primo, la crisi non è ancora aperta e forse nemmeno si aprirà. Secondo, questo è il momento delle voci e delle chiacchiere: quello che conta saranno le indicazioni formali dei partiti la settimana prossima al Quirinale, dopo le dimissioni del premier o il voto di sfiducia. Terzo, Conte è in carica, ma se cadrà verrà comunque sostituito: il voto si allontana.

Magari l'avvocato del popolo succederà a se stesso, dipende dai partiti. Il Ferragosto, dopo tante liti, ha portato una strana aria da volemose bene. Il leader della Lega vede il voto sfuggirgli di mano e ha ingranato la retromarcia, offrendo, pare, Palazzo Chigi all'altro vicepremier. Forse è solo tattica, infatti Mattarella non si fida. Non si sbilancia. Non si fa trovare al telefono da Giorgetti o da altri che cercano di contattarlo. Aspetta martedì.

Il discorso del presidente del Consiglio e il successivo dibattito serviranno a chiarire parecchie cose. Si capirà se la Lega fa sul serio, se per Conte ci sono possibilità di conferma o di reincarico e soprattutto, quale sarà la maggioranza a guidare l'Italia. Oggi la pace Lega-5s è più vicina, però la maggioranza alternativa non è stata archiviata. Certo, il negoziato tra Pd e grillini sta vivendo un momento di stanca. «Salvini si è messo paura - dice Matteo Renzi - ora può succedere di tutto». Ma se la trattativa ripartirà, l'uomo per un esecutivo di ampio respiro benedetto dal Colle, con una prospettiva di legislatura e che duri almeno un anno, potrebbe essere un tecnico come Raffaele Cantone, presidente dell'anti corruzione, gradito ai dem. Oppure, tra i professori, Giovanni Maria Flick o Sabino Cassese, più vicini ai pentastellati.

Altra soluzione, un governo istituzionale ancorato alle riforme, a partire dal taglio dei parlamentari: in questo caso l'incarico potrebbe essere affidato al presidente della Camera Roberto Fico, che a Montecitorio sarebbe poi sostituito da Dario Franceschini, assiduo frequentatore del Quirinale. Se invece sarà possibile soltanto un governo elettorale o per salvare i conti pubblici, ecco i profili: Carlo Cottarelli «mani di forbici» e Marta Cartabia, vicepresidente della Consulta. Ma sono discorsi «prematuri».

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