Politica

Renzi fa spallucce: Bin Salman? Un amico

"Nessuna certezza sul fatto che sia il mandante dell'omicidio Kashoggi"

Renzi fa spallucce: Bin Salman? Un amico

Matteo Renzi ha confessato di non fidarsi dei giornalisti. Anzi ha detto che preferisce credere alle parole del nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, piuttosto che alle reiterate accuse che rimbalzano sui mass media di tutto il mondo provenendo da diverse fonti (Agenzie investigative e Amnesty International) sulla presunta responsabilità del principe Bin Salman nella morte del giornalista saudita Kashoggi. «L'amministrazione Biden non ha sanzionato il principe Bin Salman, che io chiamo my friend visto che lo conosco da anni e che è mio amico». Il leader di Italia Viva nega che il principe saudita possa essere il mandante del giornalista e ai cronisti che ieri lo incalzavano sull'argomento all'uscita del Senato ha ribattuto: «Mandante? Questo lo dite voi. L'amministrazione Biden non lo ha sanzionato e, se permettete, mi fido più di Biden che di voi». L'ex rottamatore ha poi negato di aver intascato 80mila dollari per l'intervista al principe («è un'affermazione falsa») e sulla frase che suscitò tanto scandalo nell'opinione pubblica italiana riguardante la stagione rinascimentale che starebbe vivendo il regno saudita, Renzi ha aggiunto: «la ridirei. Sono molto convinto che la questione sul nuovo rinascimento arabo sia un tema molto interessante».

«Tacere o ignorare le molteplici responsabilità del principe ereditario Mohammad Bin Salman in violazione dei diritti umani, incluso il sospetto che sia il mandante dell'omicidio di Khashoggi, lo trovo sconcertante - commenta Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. -. Sulle amicizie non discuto perché sono fatti personali, ma tacere sulla repressione del dissenso, sui bombardamenti che avvengono dal 2015 contro lo Yemen, sui blogger frustati in piazza, sulle attiviste per i diritti delle donne portate in galera, e su tanto altro ancora, mi lascia veramente senza parole».

I viaggi all'estero del leader di Italia Viva hanno spinto i parlamentari del Movimento Cinquestelle ad avanzare una proposta di legge su questo particolare tipo di «conflitto di interesse». «Troviamo sconcertante - recita un comunicato firmato dai deputati grillini della commissione Esteri - che Renzi vada in giro per il mondo stringendo relazioni che intrecciano il suo ruolo da senatore a interessi privati. Ed è fuori luogo che il leader di Italia Viva continui imperterrito i suoi viaggi d'affari dall'Arabia Saudita all'Africa».

«Ed è per questo - conclude il comunicato - che invochiamo che il Parlamento approvi quanto prima una seria e severa legge in materia di conflitto d'interessi.

Non sono più tollerabili atteggiamenti simili da parte della classe istituzionale del Paese».

Commenti