Renzi: "Io non eletto? Mi ha chiamato Napolitano in una situazione d'emergenza"

Il premier all'attacco: "Io ho preso un fracco di voti alle primarie, mentre in Parlamento c'è chi stato eletto con 122 click". E difende la riforma costituzionale

Renzi: "Io non eletto? Mi ha chiamato Napolitano in una situazione d'emergenza"

Silvio Berlusconi non ha usato troppi giri di parole. Gli ha dato dell'"abusivo". Perché, in effetti, Matteo Renzi e il suo governo sono degli abusivi a tutti gli effetti. Hanno scippato un posto d'onore in parlamento senza nemmeno passare dalle urne. Eppure, toccato sul vivo, il premier difende il proprio diritto a fare il presidente del Consiglio e si erge addirittura a salvatore della patria. "Io ho preso un fracco di voti alle primarie, mentre in Parlamento c'è chi stato eletto con 122 click", rivendica difendendo la riforma elettorale: "Ora saranno i cittadini a scegliere, non più il blog. Molti di questi sai come vanno a casa".

"Nessun presidente del Consiglio viene direttamente eletto - spiega ai microfoni di Radio 105 - il punto vero è che io sono andato a guidare il governo su richiesta di Giorgio Napolitano e su voto parlamentare: da un punto di vista costituzionale è tutto perfetto - continua - era una situazione di emergenza". A orchestrare il piano è stato, come già successo con Mario Monti al tempo delle dimissioni di Berlusconi in quel tragico 2011, Re Giorgio. A Renzi era andato a dire: "Devi fare la riforma del lavoro, della legge elettorale, la riforma costituzionale e quella della Pubblica amministrazione". "Noi lo stiamo facendo, la politica si è rimessa in moto", spiega oggi il premier rivendicando la bontà del ddl Boschi su cui si voterà il referendum a ottobre. Per portare a casa il risultato è disposto a tutto. Anche a scendere a patti con Denis Verdini. Una scelta che difende apertamente: "È il capo di un partito che si chiama Ala. Quando votava la fiducia al governo Monti o al governo Letta nessuno diceva niente, ora sono tutti preoccupati". E aggiunge: "Finché c'è un sistema parlamentare in cui nessuno ha la maggioranza, è chiaro che ci saranno le maggioranze parlamentari e gli accordi parlamentari - incalza - se nessuno alle elezioni ha preso i voti per avere la maggioranza nei due rami del parlamento, bisogna fare un accordo in parlamento. E allora, se uno vota la fiducia, come è accaduto, è evidente che è importante, se non in alcuni casi decisivo. Ma questo vale per tutti quelli che votano la fiducia. Se passa il referendum e se andiamo a elezioni con l'italicum, basta inciuci e basta accordicchi. Chi vince governa e basta grandi ammucchiate".

Belle parole, quelle di Renzi. Ma smentite dai fatti. È stato lui il primo a usare "inciuci" e "accordicchi" per fare "grandi ammucchiate" che lo sostengano e lo tengano in vita.

Tanto che lui stesso lo mette in chiaro: "Se vince il 'sì' al referendum, si voterà nel 2018 e che vinca il migliore". Se il fronte del "no" sarà sconfitto, gli italiani dovranno mettersi l'anima in pace che per ancora un po' di anni non saranno chiamati a votare.

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