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Renzi paga due euro all'ora i commissari di concorso per la valutazione dei docenti

Il governo raddoppia da uno a due euro all'ora il compenso dei commissari impegnati dal 28 aprile al 31 marzo nella valutazione delle prove dei 165mila candidati a un posto da insegnante

Renzi paga due euro all'ora i commissari di concorso per la valutazione dei docenti

Il governo raddoppia lo stipendio per i commissari al concorso per i nuovi docenti. Sembrerebbe una buona notizia, e in termini statistici lo è pure.

Certo, l'aumento strappa un sorriso amaro quando si scopre che il compenso è passato da uno a due euro all'ora. Durante la scorsa settimana persino il premier Matteo Renzi era intervenuto per giudicare "ingiusto" il compenso di un euro all'ora previsto per i commissari del concorso a cattedra, dopo la denuncia della rivista "Tuttoscuola".

Il presidente del Consiglio aveva promesso che il governo "ci avrebbe lavorato". Ora, dopo sforzi immani, l'aumento è arrivato. I correttori delle 165mila prove d'esame sostenute dal 28 aprile al 31 maggio verranno pagati "il doppio" di quanto pattuito.

"C'è un emendamento governativo - ha spiegato il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini - che verrà proposto nel decreto presentato la scorsa settimana, che riguarda misure scolastiche. Noi, comunque, in quello di stabilità avevamo già posto il problema. Ora lo riproponiamo con forza."

La proposta del governo ha incontrato però le critiche di Forza Italia e M5s, che già in passato avevano denunciato l'impiego di "commissari precari" nelle commissioni di concorso.

Nel frattempo, moltissimi aspiranti commissari stanno ritirando la propria disponibilità per la coincidenza del mancato esonero dal servizio a scuola, che va a sommarsi a un compenso davvero esiguo.

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