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A Renzi piace vincere facile

Vola a New York per rubare la scena alle nostre tenniste. Ma su alluvioni e contestazioni non si è mai visto

A Renzi piace vincere facile

Da caso sportivo a caso politico. L'irruenza mediatico-opportunistica di Matteo Renzi rischia di offuscare uno dei giorni più belli dello sport italiano, la finale tutta azzurra - caso senza precedenti nella storia del tennis - tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci agli Us Open di New York. Intravista venerdì sera l'incredibile opportunità - un palcoscenico mondiale con tanto di diretta tv -, il premier ha annullato tutti gli impegni e ha ordinato di preparare l'aereo di Stato per trasvolare a New York. Il presidente del Consiglio non è andato a Bari, come da sempre fanno i premier, ad inaugurare la Fiera del Levante, atteso dal mondo imprenditoriale e politico del Sud Italia. Salta anche la sua annunciata partecipazione a «Controcorrente», la festa del Giornale in corso a Pietrasanta. In sé la cosa non è certo un dramma. È abitudine dei politici farsi belli con il sudore degli atleti e sfruttarne i successi. De Gasperi evitò la guerra civile nei giorni dell'attentato a Togliatti grazie a Gino Bartali, vincitore del Tour de France. Pertini passò alla storia praticamente solo per la partita a scopone con Bearzot, Zoff e Causio sull'aereo di Stato che riportò in patria gli eroi calcistici di Spagna '82. In tempi più recenti, Prodi premier prese ossigeno dagli azzurri campioni del mondo nel 2006 e la Merkel non perde una finale che veda in campo una squadra tedesca.

Oggi ognuno dirà la sua, sulla trasferta e sul fatto - anticipato ieri da alcuni quotidiani - che il premier si è fatto comprare un super aereo dotato di tutti i comfort - un piccolo Air Force One, l'aereo fortezza del presidente americano - per raggiungere più velocemente ogni parte del mondo. In entrambi i casi, non ci uniamo al coro degli scandalizzati sul premier giramondo a nostre spese. Se il vecchio aereo andava cambiato, lo si cambi. Se il premier vuole farsi immortalare sul campo centrale di New York, si accomodi. Al massimo gli si può rinfacciare di essere un paraculo: facile andare a tifare Italia quando sai che, comunque vada, sarà un'italiana ad alzare la coppa. Renzi va giudicato male non per i viaggi, ma per gli insuccessi del suo governo in campo economico e sociale.

Chi se ne frega se stamane non sarà alla Fiera di Bari, è stato grave che non fosse tra gli alluvionati della Liguria, che non abbia messo la sua faccia sullo scandalo di Roma. Lui va solo dove è sicuro di vincere, dove ci sono coppe da alzare e non dove c'è da sporcarsi le mani o rischiare di essere contestato. E dire che ascoltare qualche fischio non gli farebbe che bene.

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