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"Report", fango infinito su Berlusconi

Attacco al Cavaliere, al partito e alla Fascina. L'ira azzurra: "Fi offesa a urne aperte"

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Ossessionati da Silvio Berlusconi. Anche se lui, purtroppo, non c'è più. Quelli di Report sembrano avere una fissazione: se non parlano male del Cavaliere, importunandolo anche da morto, non sono contenti. A quattro mesi dalla sua scomparsa, la trasmissione di Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci ci è ricascata e si messa a gettare nuovo discredito sul compianto fondatore di Forza Italia. Come? Inventandosi un'improbabile inchiesta sulla sua eredità, passata al setaccio alla ricerca di chissà quali retroscena. Già alla vigilia della messa in onda, il programma aveva promesso mirabolanti rivelazioni tradottesi poi nel solito volo pindarico privo di consistenza. Nel servizio trasmesso ieri, Report ha difatti cucinato un prevedibile minestrone fatto di supposizioni, opinabili deduzioni e fatti privi di consequenzialità logica. Nell'inchiesta, il programma Rai ha messo assieme i deficit finanziari di Forza Italia e i relativi conti, puntando l'attenzione su due fideiussioni di Silvio e Paolo Berlusconi per un totale di 7 milioni di euro. «Hanno violato la legge sul finanziamento pubblico ai partiti? No», ha scandito Ranucci, a riprova che tutto quel polverone era di fatto basato sul nulla. Non sono poi mancati riferimenti alla vita privata del Cav e alla sua compagna Marta Fascina, con una ridda di pettegolezzi riversarti dal solito presunto testimone con il viso oscurato. E per decifrare i testamenti di Berlusconi, Report ha pure scomodato una grafologa. Il tutto, peraltro, a urne ancora aperte: si vota per le suppletive per il Senato, per il rinnovo dei Consigli provinciali e regionali del Trentino Alto Adige e per le comunali a Foggia e in altri comuni. «Gravissimo che a urne aperte Report abbia mandato in onda una puntata che offende la memoria del presidente Berlusconi e la sua creatura politica», ha lamentato la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli, ricordando come gli ultimi trent'anni sembrino non aver insegnato nulla al riguardo. «L'utilizzo politico del servizio pubblico televisivo, che per definizione dovrebbe essere terzo, non è mai riuscito a cambiare l'orientamento degli elettori. Anzi, al contrario, ha sempre rafforzato il presidente Berlusconi e il partito», ha annotato ancora la senatrice azzurra. E il presidente dei deputati forzisti, Paolo Barelli, ha contestato: «Siamo di fronte a mani abituate a gettare fango nella ricerca spasmodica di offuscare lo straordinario successo politico e imprenditoriale del presidente Silvio Berlusconi che ha cambiato la politica e la società italiana». Prima ancora, a contestare la messa in onda del già discusso servizio sull'eredità del Cavaliere era stato Maurizio Gasparri. «Torna all'attacco Report, con la sua attività denigratoria dei movimenti e delle personalità politiche non gradite. Ancora una volta tocca a Forza Italia, già oggetto di aggressioni mediatiche da parte della trasmissione di Ranucci. Affermazioni di ogni genere, denigrazioni basate su narrazioni prive di fondamento, una vera e propria aggressione», ha attaccato il senatore, definendo Report e Ranucci sono «una sorta di movimento politico» che agisce, finanziato dai cittadini con i soldi Rai, per colpire gli avversari».

Il caso è destinato a non esaurirsi: lo stesso Gasparri ha infatti auspicato che venga discusso «urgentemente» in Commissione parlamentare di Vigilanza e non solo in quella sede.

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