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Resa dei conti nel M5s. Casaleggio fissa i paletti (solo per battere cassa)

Il capo di Rousseau presenta il suo manifesto e chiede 450mila euro ai grillini morosi

Resa dei conti nel M5s. Casaleggio fissa i paletti (solo per battere cassa)

Il succo di tutta la questione lo si capisce iscrivendosi all'incontro online ControVento, organizzato da Davide Casaleggio. Dopo aver inserito i dati personali, l'Associazione Rousseau fa di tutto per ottenere un contributo. Nello spazio da riempire per effettuare la donazione c'è già inserita la cifra di 25 euro, l'opzione «continua senza donare» non è di immediata visibilità. Insomma, è una «questione di affari», come sintetizzato martedì in un'intervista con l'Adnkronos da Valerio Tacchini, amico di Casaleggio e notaio di Rousseau. L'imprenditore, figlio del cofondatore, pretende ancora i 450mila euro arretrati da parte dei parlamentari che ormai da molti mesi hanno sospeso il versamento dei 300 euro mensili per il mantenimento della piattaforma. «Niente soldi, niente votazioni», ha fatto sapere Casaleggio junior a Beppe Grillo e a Giuseppe Conte, leader grillino in pectore che già teme di essere logorato dalle lotte interne, come e peggio di quanto accaduto con l'ex capo politico Luigi Di Maio. Che nel frattempo ha fatto riconfermare due suoi amici nello staff di Stefano Patuanelli, ministro dell'Agricoltura, molto vicino a Conte. Così Enrico Esposito, compagno di università del titolare della Farnesina, diventa capo dell'ufficio legislativo anche all'Agricoltura. Tris pure per Assia Montanino, giovanissima staffista di Pomigliano, il paese di Di Maio, capo segreteria del contiano Patuanelli nel nuovo ministero.

Conte è in seria difficoltà. Casaleggio aspetta una proposta economica per appianare il debito. «Beppe forse vuole mettersi d'accordo per questioni legali», dice un deputato di primo piano alludendo alla difficile posizione di Grillo. Senza dimenticare che Rousseau detiene ancora le chiavi del database degli iscritti. Ma in Parlamento il clima viene definito «infuocato». I gruppi sono «furiosi». Conte e Grillo provano a trattare sul contratto di servizio e il ripiano dei debiti, chiedendo però a Casaleggio di rinunciare a ogni tipo di influenza politica nel M5s. Il guru, presentando ControVento su Zoom, insiste sul concetto di «metodo». Parla di «paletti», di «regole che possono servire a definire un metodo comune per portare avanti la nostra discussione». Smentisce la creazione di un nuovo movimento a partire dall'iniziativa lanciata ieri. Casaleggio sottolinea maliziosamente, riferito ai parlamentari, che «ci sono restituzioni che non sono in linea con la data corretta». Il presidente di Rousseau spiega, riferito al M5s: «Il metodo è stata la cosa che ci ha unito in questi dieci anni e il metodo dovrà unirci anche nel prossimo decennio». Però nel manifesto si ribadisce la regola del tetto ai due mandati, per evitare la formazione di «gruppi di potere». Peccato che deputati e senatori non vedano l'ora di liberarsi del principio. Nel documento di Casaleggio, presentato dalla socia di Rousseau Enrica Sabatini, si chiede anche che i quesiti delle votazioni siano scritti da persone «che siano esenti da conflitto di interessi». Sabatini invita a «rispettare il lavoro di Rousseau». E apre a «un accordo di partnership tra il M5s e Rousseau». Eppure in Parlamento infuria la battaglia: «Pure questa cifra di 450mila euro è strana, come l'ha calcolata, Casaleggio ha considerato come morosi anche i fuoriusciti?». Circolano anche voci sulla creazione di una nuova piattaforma e c'è chi propone di dare una buonuscita al guru.

Obiettivo? Licenziarlo dal M5s.

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