Teneva famiglia, non tiene più le deleghe. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bruno Tabacci ha deciso di rimettere nelle mani del presidente del Consiglio Mario Draghi la delega allo Spazio e all'Aerospazio. Il presidente ne ha preso atto, come recita uno scarno comunicato di Palazzo Chigi circolato ieri a tarda sera, «prendendo atto dell'irrevocabilità della decisione del sottosegretario Tabacci». Tutta colpa del figlio di Tabacci, Simone, assunto lo scorso 1 luglio da Leonardo (ex Finmeccanica), controllata di Stato su cui Tabacci aveva le deleghe. Un pasticcio che la Lega aveva definito «semplicemente vergognoso». Certo, l'assunzione di Tabacci jr era avvenuta dopo una regolare procedura di recruiting affidata ad una società esterna, ma l'ex governatore lombardo ha preferito cedere le deleghe piuttosto che finire in un palese conflitto d'interessi. Palazzo Chigi conferma «fiducia e stima», tanto che Draghi gli ha confermato le deleghe alla politica economica e alla programmazione degli investimenti pubblici, incarico per cui era già finito nel tritacarne dopo la rivelazione del Giornale, che aveva scovato una consulenza da 4 milioni di euro per l'ex commissario al Covid Domenico Arcuri, nelle vesti di numero uno di Invitalia.
Una prassi, ha sostenuto Tabacci, ma la notizia lo aveva messo in imbarazzo, anche perché aveva fatto infuriare Matteo Salvini, che non ha perdonato a Tabacci neanche la scelta di avvalersi dell'ex ministro Elsa Fornero come consulente. Per Tabacci non è certo un momento d'oro...FMan
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