Resta invalido, la Cassazione: "È colpa del vaccino. Ha diritto al risarcimento"

Reso invalido da un vaccino ha diritto ad un pieno risarcimento da parte ministero della Salute

Resta invalido, la Cassazione: "È colpa del vaccino. Ha diritto al risarcimento"

Roma - Reso invalido da un vaccino ha diritto ad un pieno risarcimento da parte ministero della Salute. Così ha deciso la Corte di Cassazione che ha chiuso una vicenda che si trascinava da 35 anni con una sentenza che non mancherà di suscitare polemiche e che potrebbe anche aprire a nuove richieste di indennizzo. Proprio sui vaccini e le eventuali conseguenze si consuma infatti da anni una battaglia tra il mondo scientifico istituzionale, che garantisce l'assoluta sicurezza dei vaccini ritenendoli un irrinunciabile presidio per la salute pubblica, contrapposto ad associazioni di consumatori affiancate anche da singoli medici che sostengono invece una relazione tra le vaccinazioni e alcune patologie. Relazione, va detto, mai scientificamente provata con studi specifici. Un bimbo di Vittorio Veneto che oggi ha 37 anni si sottopose alla vaccinazione obbligatoria nel 1981. Dopo la prima dose manifestò subito febbre e altri sintomi ma comunque successivamente fu sottoposto anche a tutti i richiami. Il vaccino messo sotto accusa in particolare sarebbe quello antipolio. Il piccolo comunque peggiorò col tempo fino ad avere una diagnosi di encefalopatia epilettica con grave ritardo psicomotorio. Una condizione di invalidità totale nella quale si trova ancora oggi. I genitori convinti della relazione con il vaccino hanno iniziato la loro battaglia legale portando il caso davanti al Tribunale di Treviso. I giudici chiesero una consulenza tecnica che confermò il nesso di causalità tra le vaccinazioni subite e le patologie che erano insorte in seguito. Nel lungo cammino attraverso i vari gradi di giudizio la famiglia si è sempre vista riconoscere il diritto al risarcimento prima dal Tribunale di Treviso, poi dalla Corte di Appello di Venezia ed infine dalla Cassazione che ancora una volta ha respinto il ricorso del ministero.

Oltretutto l'ultimo ricorso del governo non riguardava il merito della vicenda ma chiedeva di respingere le richieste della famiglia perché la domanda era stata presentata oltre i termini i di legge. La Cassazione però ha rigettato il ricorso stabilendo che non vi era decadenza del termine. Per il Codancons questa sentenza «apre ora la strada a migliaia di cause risarcitorie contro il ministero della Salute»

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