Firenze Avrebbe potuto tenersi i soldi trovati in quel portafoglio che un calciatore della squadra avversaria, contro cui aveva appena giocato, aveva smarrito all'ingresso dello spogliatoio, ma ha scelto diversamente. E adesso la sua onestà, che lo ha portato a percorrere 70 chilometri pur di restituire il portamonete al legittimo proprietario, gli varrà un posto di lavoro e un futuro migliore. Il protagonista è il 20enne ivoriano Jean-Marc M'Boua, centrocampista dell'Impavida Vaianese, squadra dell'hinterland di Prato. Domenica scorsa, categoria Promozione, la sua squadra gioca contro la Folgor Marlia, compagine lucchese dove milita il 19enne Andrea Della Maggiora, studente di medicina: ore dopo la partita Andrea si rende conto di aver perso il portafogli. A trovarlo è Jean-Marc, sul pavimento dello spogliatoio: dentro 145 euro in contanti, carte di credito e documenti, ma nessun numero. Ormai nell'impianto sportivo non c'è nessuno ma il giovane ivoriano non si perde d'animo, e l'indomani mentre il suo coetaneo lucchese, ormai rassegnato dopo diverse telefonate a vuoto, sta per andare a sporgere denuncia ai Carabinieri si mette in marcia per compiere il suo dovere civico. Anche se ciò significa andare da Prato a Pieve di Compito. Alle 8 del mattino Jean-Marc parte dalla città laniera, arriva a Lucca in treno e da lì si mette alla ricerca di Andrea per rendergli il portafogli. Un lungo viaggio ma niente rispetto alla traversata che due anni fa portò il giovane calciatore in Italia, passando dalla Libia, lasciandosi alle spalle un Paese stravolto dalla povertà e dalla fame.
La ricerca di Andrea porta Jean-Marc prima a casa dell'avversario e poi al campo da calcio dove il ragazzo si allena. Una telefonata da parte del custode, e i due sono subito in contatto. Andrea abbraccia e ringrazia l'ivoriano che avvisa di aver preso 25 euro per il biglietto del treno e un panino e ricompensa il nuovo amico con 50 euro. Ma non è tutto: quella sera Andrea Della Maggiora racconta l'accaduto al padre, direttore del personale di un'azienda di Cremona che produce vassoi in polistirolo. L'uomo ascolta a bocca aperta e non perde un attimo: si fa dare il numero del giovane ivoriano, lo chiama e gli offre un posto di lavoro nell'azienda.
Per Jean-Marc M'Boua, che in Costa d'Avorio ha lasciato i genitori e quattro fratelli, è la notizia che può cambiare la sua vita per sempre. Tra un mese gli sarebbe scaduto il permesso di soggiorno: il destino l'ha messo alla prova, e lui ha fatto la scelta giusta.
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