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Retata di boss e politici da Forza Italia al Pd. Gratteri: giornata storica

Nei guai i colonnelli del governatore Oliverio In manette pure l'ex senatore azzurro Pittelli

Retata di boss e politici da Forza Italia al Pd. Gratteri: giornata storica

«È la retata più importante dopo il primo maxiprocesso di Palermo». Cosi il Procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri ha definito la complessa operazione di ieri che ha decapitato i casati del vibonese: dai Mancuso ai Razionale ma non solo. In casa di uno degli arrestati i carabinieri hanno trovato un pizzino con la formula di affiliazione che ricorda i tre cavalieri che diedero vita alla mitologia mafiosa. «A nome di Gasparre-Melchiorre-Baldazzarre e Carlo Magno, che con il suo cavallo bianco distrussero tutti i nemici del suo regno, con una mantella sulle spalle e a fianco uno spadino formarono il Trequartino».

I numeri sono impressionanti: 416 indagati, 334 colpiti da misure cautelari (oltre 270 in carcere, 70 ai domiciliari e 4 con obbligo di firma). Tremila carabinieri arrivati anche dalla Sicilia e dalla vicina Campania. Ben 13.500 le pagine che compongono l'ordinanza di custodia cautelare. Le copie sono state stampate fuori dalla Calabria per riservatezza, e trasportate con mezzi blindati nella notte. «Il blitz era programmato per la notte tra giovedì e venerdì, ma una fuga di notizie ci ha fatto impazzire: rischiavamo di perdere tutto e abbiamo deciso di anticipare l'operazione di 24 ore».

Gratteri, non va per il sottile e esprime tutta la tensione ma anche la soddisfazione per l'importante risultato. «Oggi è una giornata storica e non solo per la Calabria ha poi proseguito il capo della Distrettuale - È il mio pensiero, che ho dedicato più di 30 anni del mio lavoro a questa terra. Tutto è partito dal 16 maggio 2016, giorno in cui mi sono insediato. Era importante avere un'idea una strategia, un sogno, una rivoluzione. Ho pensato questo il giorno del mio insediamento: smontare la Calabria come un Lego e poi rimontarla piano piano. Era necessario fare sinergia, mettere a frutto l'intelligenza e la professionalità dei miei ragazzi, tutti magistrati giovani e straordinari».

Le accuse sono pesantissime: associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidi, riciclaggio, estorsioni, intestazioni fittizia di beni grazie ai colletti bianchi, alla cosiddetta zona grigia che ha permesso ad una delle cosche più influenti della Calabria di fare terra bruciata, infiltrandosi ovunque, anche nelle file dell'Arma dei Carabinieri. Infatti tra gli arrestati di ieri c'è anche il tenente colonnello 52enne Giorgio Naselli. L'ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro, dallo scorso ottobre vice comandante del Gruppo Sportivo Carabinieri, è stato trasferito nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

In carcere è finito anche Giancarlo Pittelli, avvocato, ex senatore di Forza Italia, già in passato coinvolto in inchieste di 'ndrangheta. Traballare tutta la politica calabrese, a un mese dalle Regionali. Il mega blitz assesta dunque un colpo tremendo alla coalizione di centrosinistra guidata dal Pd Mario Oliverio, perché coinvolge in modo diretto i suoi luogotenenti. Nell'inchiesta della Dda di Catanzaro sono infatti finiti tra gli altri l'ex vicepresidente Pd della giunta regionale Nicola Adamo (divieto di dimora in Calabria) e l'ex sottosegretario socialista Luigi Incarnato (domiciliari), due tra i principali sostenitori della ricandidatura del governatore democratico Mario Oliverio. Adamo, considerato il «presidente-ombra», è il marito della deputata Pd Enza Bruno Bossio, che poche settimane fa aveva affermato che dietro la decisione di Zingaretti di non ricandidare Oliverio ci sarebbe stato un preciso ordine di Gratteri. Incarnato, segretario regionale del Psi, oltre a essere stato nominato da Oliverio al vertice della Sorical (la società che gestisce le risorse idriche regionali), fino a oggi è stato il coordinatore del «centrosinistra calabrese», ovvero quell'agglomerato politico composto da dissidenti del Pd e amministratori schierati al fianco del governatore.

Ma gli effetti dell'inchiesta si riverberano anche sul centrodestra.

In carcere oltre all'ex senatore di Forza Italia, sono finiti il presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo, il sindaco di Pizzo Calabro che appoggiava la candidatura del forzista Mario Occhiuto, attuale sindaco di Cosenza.

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