Serena Sartini «Nessun povero» e «beni distribuiti secondo bisogno»: è il sogno di Papa Francesco, espresso nell'omelia a Casa Santa Marta, commentando il brano degli Atti degli Apostoli che racconta la vita della primissima comunità cristiana. «Un cuore solo, un'anima sola, nessun povero, beni distribuiti secondo bisogno ha detto il Pontefice c'è una parola che può sintetizzare i sentimenti e lo stile di vita della prima comunità cristiana, secondo il ritratto che ne fanno gli Atti degli Apostoli: armonia». Non è la prima volta che il Papa parla di condivisione, di solidarietà, di aiuto ai più bisognosi. Ieri Bergoglio è tornato sul tema. «I segni dell'armonia sono due ha spiegato nessuno ha bisogno, cioè tutto era comune. Avevano un solo cuore, una sola anima e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune». L'armonia di cui parla il Papa non ha nulla a che vedere con «la tranquillità negoziata che spesso copre, in modo ipocrita, contrasti e divisioni interne». La vera «armonia», ha aggiunto, ha «un rapporto molto forte con il denaro: il denaro è nemico dell'armonia, il denaro è egoista. E per questo, il segno che dà è che tutti davano il loro perché non ci fossero i bisognosi». Da qui la stoccata di Francesco: Dio e il denaro sono due padroni «il cui servizio è inconciliabile. L'armonia dello Spirito Santo ci dà questa generosità di non avere niente come proprio, mentre c'è un bisognoso». Nella stessa giornata è arrivata dal Vaticano la notizia che il Papa si recherà sull'isola greca di Lesbo per incontrare i migranti e i profughi in fuga dal Medio Oriente. Un gesto forte che potrebbe avvenire già la prossima settimana, il 15 aprile. «Non è stato ancora definito il programma né la data, ma non nego che ci siano contatti in corso», ha fatto sapere padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. Il patriarcato di Costantinopoli ha confermato che sarà presente anche il Patriarca ortodosso, Bartolomeo I. La visita potrebbe avvenire di venerdì, giorno che il Papa sta dedicando durante l'anno santo straordinario alle opere di misericordia. L'ultima visita di un Pontefice in Grecia risale al 2001, con Giovanni Paolo II. Fu il primo Papa a entrare in Grecia dopo oltre mille anni. L'attenzione e la vicinanza ai profughi da parte di Papa Francesco si era notata fin dall'inizio del suo Pontificato. Ne è stata una prova la scelta del luogo del primo viaggio compiuto da Bergoglio dopo l'elezione al Soglio di Pietro: fu a Lampedusa, per abbracciare i migranti, l'8 luglio del 2013. Ultimamente il tema del dramma di migliaia di profughi ha fatto capolino nelle omelie e nei messaggi del Papa. È avvenuto durante la benedizione Urbi et Orbi nella domenica di Pasqua: «L'appuntamento del prossimo vertice umanitario mondiale non tralasci di mettere al centro la persona umana con la sua dignità e di elaborare politiche capaci di assistere e proteggere le vittime di conflitti e di altre emergenze, soprattutto i più vulnerabili e quanti sono perseguitati per motivi etnici e religiosi», aveva denunciato il Papa. La visita a Lesbo arriva in un momento delicato, dopo l'accordo stipulato tra la Turchia e l'Unione europea. Tre navi turche, con decine e decine di migranti, hanno già lasciato le isole greche di Lesbo e Chios per i rimpatri forzati.
Il Papa sarà accolto dal presidente greco, Prokopis Pavlopoulos, e dal primo ministro Alexis Tsipras, oltre che dall'arcivescovo di Atene Ieronimos II. «La visita durerà una giornata riferiscono fonti dei Sacri Palazzi ci sarà la sosta al campo profughi, poi una preghiera e una dichiarazione congiunta per dare una risposta comune al fenomeno migratorio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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