Coronavirus

Per i migranti il governo studia un "sussidio di sostentamento"

Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, invoca un sostegno economico per gli immigrati che sono in quarantena. Per gli italiani che non seguono le regole, invece, chiede il pugno di ferro

Per i migranti il governo studia un "sussidio di sostentamento"

Pugno di ferro per gli italiani stremati da mesi di isolamento domiciliare e colpiti da una crisi economica i cui primi effetti si sono già palesati all’orizzonte e, contestualmente, una sorta di "premio" per gli immigrati clandestini che non rispettano l’obbligo della quarantena. Questo non è uno scherzo ma, come riportato oggi dalla Verità, una brillante proposta avanza da Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza per il coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali, divenuto molto noto al grande pubblico in questi mesi segnati dall’emergenza coronavirus. A parti invertite si sarebbe gridato al razzismo e alla discriminazione. Qualcuno magari sarebbe sceso in piazza e si sarebbe inginocchiato. Ma visto che Ricciardi vuole riservare il bastone agli italiani e la carota per gli irregolari, allora tutto va bene. Nessuna voce si è alzata per protestare, nessuno ha fatto notare la disparità di trattamento che è alla base di questa idea.

Come è nata la proposta? Da un botta e risposta con un giornalista sulla questione coronavirus e sbarchi. "Stanno riprendendo gli sbarchi, il virus arriva anche da lì?", ha chiesto a Ricciardi un cronista della Stampa. E lui senza batter ciglio: "Sì, per questo le persone che sbarcano sulle nostre coste vanno messe in quarantena". "Ma molti migranti positivi non rispettano la quarantena. Come si risolve il problema?”, ha ribattuto l’intervistatore. È a questo punto che il consulente del ministro Speranza lancia il suo piano. "Non troverei scandaloso- dice- prevedere per loro un sussidio di sostentamento" perché "parliamo di persone che se non lavorano non mangiano".

Forse Ricciardi non sa che anche gli italiani non fanno magie e che se non lavorano non guadagnano e, di conseguenza, se non guadagnano non mangiano. Però, a differenza dei clandestini, sono obbligati a pagare le tasse. E il governo giallorosso, di cui lui è consulente, non ha sentito ragioni e non ha concesso la proroga per le scadenze fiscali fissate ieri. Il che ha significato che tutti i titolari di partita Iva e le imprese dovranno versare al fisco quanto dovuto. Senza dimenticare che da ieri fino a fine mese scade il termine per ben 246 appuntamenti fiscali, per la grande da ieri maggioranza versamenti a titolo di acconto o saldo. Non si sa se su questo Ricciardi si sia espresso. Si potrebbe obiettare che non è un economista ma allora perché quella proposta di sussidio per gli irregolari?

Un altro punto su cui forse il Ricciardi non ha riflettuto. Si darebbe un sostegno economico, pagato dagli italiani in difficoltà, a chi ha violato le regole venendo nel nostro Paese da clandestino per evitare che gli stessi commettano un secondo reato? Perfino lui ammette che "dobbiamo prepararci a una transizione lunga" e dunque "il problema dei costi non può essere ignorato". E allora, nell’ipotesi del sussidio ai clandestini, da dove si prendono le risorse? Ecco che il Ricciardi spara un’altra idea geniale: aumentare le multe per chi sta al bar o in spiaggia. In pratica, tartassare ancora gli italiani. Gli stessi italiani che hanno avuto pochi sostegni economici da parte del governo.

Chissà se questa di Ricciardi sia una gaffe fatta per leggerezza. Lui, del resto, non è un economista. Quello medico è più il suo campo. Del consulente del ministro Speranza ci si ricorda anche perché, in passato, diceva che le mascherine per le persone sane erano inutili e criticava i tamponi.

Ora la trovata geniale del sussidio di sostentamento.

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