Riciclaggio, il gip smonta Fini: "La sua difesa è del tutto inverosimle"

Davanti ai magistrati Fini ha negato ogni accusa. Ora il gip lo fa a pezzi: "Quella negatoria è del tutto inverosimile"

Riciclaggio, il gip smonta Fini: "La sua difesa è del tutto inverosimle"

Il 10 aprile scorso, quando è stato sentito dai magistrati della procura di Roma che lo avevano indagato per concorso in riciclaggio, Gianfranco Fini aveva negato ogni accusa, precisando come il suo coinvolgimento fosse "frutto delle false dichiarazioni rese da Amedeo Laboccetta (ex parlamentare, ndr) e delle millanterie di Giancarlo Tulliani (il cognato, ndr) nei confronti suoi e della sorella Elisabetta, per accreditarsi con Francesco Corallo", il "re delle slot".

Adesso, a seguito della parziale discovery di quell'atto istruttorio contenuto nel decreto di sequestro preventivo firmato dal gip Simonetta D'Alessandro di due polizze da un milione di euro a lui intestate, si viene sapere che "quella negatoria di Fini è del tutto inverosimile", per chi indaga, "ove si pensi al capo di imputazione contestato, vicenda cruciale e nevralgica, snodo essenziale, reato fondante dell'intera serie criminosa ricostruita". Si tratta del riciclaggio attribuito all'ex presidente della Camera in concorso con Giancarlo ed Elisabeta Tulliani, titolari delle società offshore Printemps, Timara e Jayden Holding. I tre, d'intesa, "mettevano a disposizione i conti correnti di queste società per ricevere ingenti somme di denaro dal conto corrente acceso presso Fcib ed intestato alla società offshore Dawn Properties riconducibile a Francesco Corallo su cui era delegato ad operare in qualità di director Rudolf Baetsen, con la consapevolezza della provenienza delittuosa (associazione, peculato), consentendo la realizzazione del segmento finale del flusso finale tra Italia, Olanda, Antille Olandesi, Principato di Monaco, Santa Lucia".

Anche oggi gli avvocati Francesco Caroleo Grimaldi e Michele Sarno, difensori dell'ex presidente della Camera, hanno provato a far muro alla caterva di accuse che vengono mosse contro il loro assistito. "Il provvedimento di sequestro non è diretto in prima persona nei confronti di Fini - dicono - sono state sequestrate le polizze intestate alle figlie sulla base dell'incapienza del patrimonio che doveva essere oggetto di sequestro nei confronti di Giancarlo Tulliani".

La difesa di Fini si è detta pronta a impugnare il provvedimento di sequestro preventivo al tribunale del riesame, davanti al quale verrà "riaffermata l'assoluta estraneità dell'onorevole Fini ai fatti che gli sono contestati".

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