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Ricorso di Berlusconi a Strasburgo, ecco le reazioni politiche

Meloni: "La Corte decide sulla democrazia italiana". Renzi: "Mi auguro che Berlusconi possa candidarsi, voglio sfidarlo". Maroni: "Spero che la giustizia rimedi all'errore fatto nei suoi confronti". Di Pietro: "Berlusconi resta sempre un condannato"

Ricorso di Berlusconi a Strasburgo, ecco le reazioni politiche

A Strasburgo, davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, si apre l’udienza sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro la legittimità della sua espulsione dal Senato, stabilita dall'applicazione retroattiva della legge Severino, che ha disposto anche la sua incandidabilità. Diversi i commenti dei politici italiani. "Oggi la Corte di Strasburgo decide sulla democrazia italiana, non solo su Berlusconi. Ci auguriamo sia fatta giustizia" , scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. "Io faccio il tifo indubbiamente per Berlusconi - dice il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, a margine di un evento a Milano. "E' un amico spero davvero che la giustizia rimedi a questo errore nei suoi confronti, questo danno che gli è stato fatto, a questa ingiustizia". Così Roberto Maroni, governatore della Lombardia, invia il suo augurio al Cavaliere a margine di un evento a Milano. Per quanto riguarda la campagna elettorale, prosegue Maroni, "lui ha detto che comunque vada sarà in pista e sarà in campo. Lui può fare ancora la differenza tra vincere bene e vincere così così, e non ho detto perdere...".

Anche il segretario del Pd, Matteo Renzi, tiene a far sapere la propria opinione. "Quando si va sul collegio, la partita si gioca candidato contro candidato. Per questo mi piacerebbe farlo contro Berlusconi e per questo sono tra quelli che sperano che Berlusconi sia messo in condizione di fare la campagna elettorale", ha detto parlando con i giornalisti sul treno del Pd. E prosegue, lamentandosi del fatto che "Berlusconi ha risposto come ha risposto Di Maio". Ecco cosa ha detto ieri il Cavaliere rispondendo alla sfida lanciata da Renzi: "Il Pd non è più un'alternativa credibile. Rappresenta la continuità con politiche che non hanno permesso all'Italia di uscire dalla crisi. Tutti gli indicatori economici dimostrano che il nostro Paese perde terreno rispetto all'Europa". Renzi però non demorde. Muore dalla voglia di confrontarsi-scontrarsi con il Cavaliere: "Sono anni che sono pronto a fare un faccia a faccia con lui".

E si fa sentire anche Antonio Di Pietro, che per anni ha visto Berlusconi come fumo negli occhi: "Non capisco dove voglia arrivare con questo ricorso. La Corte di Strasburgo non è un quarto grado di giudizio. Berlusconi sempre condannato resta" , ha detto l'ex pm in un'intervista a Giornalettismo.com.

"Auspichiamo che la Corte di Strasburgo faccia giustizia nei tempi utili alla salvaguardia della democrazia italiana - dichiara il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli -. L'eccezionalità del caso, che non riguarda solo Silvio Berlusconi ma la democrazia, imporrebbe decisioni tempestive dopo una procedura lunga anni.

Abbiamo fiducia che la Corte ne terrà conto".

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