Riforme, Bersani: "Il Senato resti elettivo"

L'ex segretario dem: "Palazzo Madama resti elettivo, da qui non ci si scosta". E adesso è guerra nel Pd

Riforme, Bersani: "Il Senato resti elettivo"

Pier Luigi Bersani torna ad avvisare Renzi sulla riforma del Senato. L'ex segretario dem mette in guardia il premeir e svela le carte della minoranza dem: "Vedo che ci sono affermazioni di buona volontà, noi diciamo una cosa che capiscono anche i bambini: diciamo che il Senato debba essere elettivo, devono decidere gli elettori. Questo deve essere chiaro e va scritto. Semplicissimo e da qui non ci si scosta", ha affermato. Ma le indicazioni dell'ex ministro non finiscono qui. Bersani parla anche del nuovo assetto che avrà il Senato nelle riforme e del numero dei parlamentari rispetto alla Camera: "Anche la proporzione tra numeri di Camera e Senato va rivista", ha aggiunto.

Insomma la minoranza dem detta la linea a Renzi e all'ala renziana del Pd. Intanto, nonostante le richieste della minoranza, il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi ostenta sicurezza sui numeri: "Noi abbiamo dimostrato con i voti che ci sono stati in Senato nei giorni scorsi che i numeri per approvare le riforme costituzionali ci sono, ci sono in modo ampio. Però - ha aggiunto - io credo che sia un bene, ovviamente per tutti, cercare un consenso ampio". "Noi - ha continuato a margine del convegno delle Acli - stiamo andando avanti, come abbiamo fatto anche nelle settimane precedenti, negli incontri, nei confronti, dentro al Pd, nella maggioranza, anche con le altre forze politiche presenti nel Parlamento". "Però - ha aggiunto - io credo che sia un bene, ovviamente per tutti, cercare un consenso ampio: più forze politiche approvano e lavorano a queste riforme costituzionali, sicuramente meglio è per la riscrittura dell’architettura istituzionale. Quindi siamo al lavoro e poi siamo come sempre fiduciosi".

Infine sempre Bersani ha chiesto a Renzi di non cullarsi troppo sui sondaggi: "Il Pd sta bene e nel Pd ci stiamo tutti e cerchiamo tutti di dare una mano lealmente verso il governo tenendo conto delle diverse sensibilità: non ragioniamo però con i sondaggi, perchè c’è una fetta di società che noi non afferriamo e nemmeno i sondaggi".

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