"Inutile girarci intorno: i voti di destra saranno decisivi al referendum. La sinistra, ormai, è in larghissima parte con noi". In una intervista sul Foglio, Matteo Renzi spiega al direttore Claudio Cerasa la strategia in vista del referendum del 4 dicembre. Mentre i sondaggi registrano l'avanzata del fronte del "no", il premier rivede la propria strategia e scommette sul voto del popolo di centrodestra. "La questione vera oggi è la destra".
"L'elettore di destra oggi si trova di fronte a due scelte: votare sul merito, non votare sul merito - insiste Renzi - se la scelta diventa votare sul merito vota Sì e sono certo che alla fine andrà così". E, a differenza da quanto sostenuto quando i sondaggi gli davano una possobilità di vittoria, punta tutto sulla spersonalizzazione del voto: "Sulla scheda elettorale in fondo non c'è scritto volete voi cancellare dalla faccia della terra il governo Renzi. Il governo Renzi può essere cancellato ogni giorno in Parlamento, in qualsiasi momento, o alle elezioni politiche, dai cittadini. Oggi si discute di altro. Oggi si discute di Italia, non di una persona". Quindi, ammette di aver scommesso così tanto sul referendum "per un motivo politico e per un motivo pratico". "Questa legislatura è nata male - dice al Foglio - con un blocco totale, con un'oggettiva e potenziale non governabilità. Alla luce di questa premessa non dobbiamo dimenticare come siamo arrivati fin qui: il presidente della Repubblica mi ha dato l'incarico di fare il governo per fare le riforme e questa è la madre di tutte le riforme".
I sondaggi danno in netto vantaggio il fronte del "no". Renzi lo sa, e sta mobilitando tutte le forze possibili pur di riuscire a invertire la tendenza. In ogni intervista minaccia cataclismi e disastri in caso di abolizione del ddl Boschi. "Per essere competitivi a livello internazionale e per avere la possibilità di contare di più in Europa occorre semplificare il nostro sistema istituzionale. L'attuale equilibrio non funziona più - spiega al Foglio - e chi non vuole cambiare sistema significa che si sta rassegnando a non volere cambiare l'Italia". Sul referendum per Renzi a perdere un'occasione è anche Silvio Berlusconi che in questi giorni sta organizzando la campagna del "no" del centrodestra.
"Penso che nella storia Berlusconi sarà ricordato tra cento anni per le cose che ha fatto nel calcio, nell'edilizia, in televisione. In politica, invece, sarà ricordato soprattutto per le cose che non ha fatto - attacca il premier - questo referendum oggi è una delle tante occasioni che Berlusconi sta perdendo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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