Rimborsi ai "truffati", il rebus si complica

Oggi l'incontro con le associazioni. Resta il rischio delle sanzioni Ue

Rimborsi ai "truffati", il rebus si complica

Roma - Il premier Giuseppe Conte oggi sarà chiamato nuovamente a una mediazione con la quindicina di associazioni di consumatori e di risparmiatori coinvolti nei crac bancari. All'incontro, in agenda per mezzogiorno a Palazzo Chigi, parteciperà anche il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che ha formulato una nuova proposta per i risarcimenti sulla base del confronto con la Commissione europea.

Il titolare del Tesoro, al termine delle interlocuzioni con Bruxelles, ha formulato una nuova ipotesi: rimborsi prioritari per coloro che hanno un Isee non superiore ai 35mila euro e un patrimonio inferiore a 100mila euro, mentre per gli altri casi occorrerà valutare caso per caso. Secondo le proiezioni di Via XX Settembre, questa impostazione dovrebbe coprire il 90% della platea degli aventi diritto considerato che il Fondo indennizzi risparmiatori ha una dotazione complessiva di 1,575 miliardi di euro. Secondo alcune ipotesi, Conte proporrà ai suoi interlocutori la reintroduzione dell'arbitrato, in modo tale da bypassare la difficoltà principale nel confronto con le istituzioni comunitarie: la possibile configurazione dei risarcimenti come aiuti di Stato in virtù degli automatismi di indennizzo previsti dalla legge di Bilancio. Alla commissione istituita al ministero dell'Economia spetterebbe, invece, verificare se le altre tipologie di investitori possano accedere ai rimborsi, ossia escludere che l'acquisto di quei titoli avesse finalità speculative.

Questo discrimine, sebbene vantaggioso per la maggioranza delle persone coinvolte nei crac, è sgradito ad alcune associazioni di risparmiatori poiché sancirebbe la titolarità del diritto al rimborso in base al reddito. L'arbitrato, invece, non incontra più lo sfavore manifestato nei mesi scorsi anche perché in questo tipo di contenzioso è prevista l'inversione dell'onere della prova: saranno le banche a dover dimostrare di non aver fornito informazioni fuorviati sui rischi connessi ad azioni e obbligazioni subordinate. Discorso diverso per quanto riguarda la dimostrazione delle violazioni commesse nei confronti dei diritti dei risparmiatori. Il governo dovrebbe, in un certo senso, anteporre l'emergenza sociale determinata dalle perdite alla questione giuridica in senso lato.

La difficoltà della trattativa odierna è legata anche alle divergenze tra le stesse associazioni. Quelle più vicine ai pentastellati spingono per l'attuazione tout court della legge di Bilancio e per i risarcimenti automatici. Il ministro Tria, invece, ha chiesto esplicitamente una norma primaria per evitare gli strali di Bruxelles.

Altre associazioni, però, pongono l'accento sul giudice terzo chiamato a ricoprire il ruolo di arbitro chiedendo l'esclusione della Consob in virtù di quello che viene ritenuto un potenziale conflitto di interessi in quanto non avrebbe vigilato in maniera adeguata.

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