nostro inviato a Genova
All'ultimo voto, in Liguria. Con Giovanni Toti primo e attestato, secondo le proiezioni al 33,9 per cento e Raffaella Paita vicinissima, al 30,3 per cento. Seguiti dall'eroina dei Cinquestelle, Alice Salvatore al 21,9 per cento. Sono queste le prime proiezioni dell'Istituto Piepoli per la Rai mentre scriviamo queste righe venti minuti dopo la mezzanotte. Nemmeno fosse la volata finale del Giro: Toti contro Paita, Paita contro Toti. La sfida apertissima di un centrodestra forte e unito contro un esercito rosso disunito e invelenito che ha cercato di fare quel che poteva, nonostante la credibilità in picchiata, per portare la candidata che si «distrasse» sulle alluvioni, al responso delle urne.
All'ultimo voto, questa sfida nella regione-chiave dove il malgoverno della sinistra ha inflitto ai liguri la sfiducia, l'apatia verso la politica e verso l'arroganza di una dittatura rossa lunga dieci anni. Un cambiamento, un riscatto e un rilancio che sono stati invece invocati e promessi, a gran voce, durante la sua lunga campagna elettorale, vissuta tra la gente, dall'alfiere del centrodestra, Giovanni Toti che, nei sondaggi delle ore più recenti, era dato già sulla corsia di sorpasso. Paura dunque, in casa piddina. Nonostante il tentativo di Renzi di «raffreddare» questo appuntamento. Paura, dato che, senza tema di mescolare il profano con il sacro, Raffaella Paita ieri ha pensato bene di chiedere la «grazia». In forma assolutamente privata, per carità, si è mescolata infatti ieri mattina con il folto corteo dei lavoratori di tutte le arti e i mestieri di Genova che in pellegrinaggio sono saliti al Santuario della Guardia per assistere alla Messa celebrata dal cardinale Bagnasco. Come dire che la candidata del Pd, (o, meglio, non di tutto il Pd, ma del Pd di Renzi e Burlando) piuttosto preoccupata dal possibile sorpasso di Giovanni Toti, non ha lasciato niente al caso e, folgorata sulla via dell'Apparizione e della relativa Cappella, avrà fatto presumibilmente un voto per conquistare anche l'ultimo, decisivo voto degli elettori liguri. Detto questo, a proposito dello spettro dell'astensione che aleggiava sul voto di ieri va registrato comunque l'appello che proprio il cardinale Bagnasco (che ha votato alle 17 in centro a Genova) aveva rivolto alla sua gente: «Bisogna esercitare il diritto e dovere di partecipazione. La disaffezione che porta all'astensione non è certamente buona per cui bisogna reagire».
Molto più «laico» della sua sfidante Paita e anche meno propenso a scomodare i santi per la pur importante scadenza elettorale, Giovanni Toti, già vittorioso comunque per essere riuscito a ricompattare in una solida coalizione tutto il centrodestra, avviando il progetto ambizioso, quanto importante, di un laboratorio politico da declinare in campo nazionale.
Toti nella «sua» Bocca di Magra ha ricevuto, peraltro ieri, la sorpresa graditissima di Silvio Berlusconi che ha passeggiato con lui e, salutando alcuni cittadini, lo ha presentato come «il presidente della Regione Liguria» Accompagnato da Francesca Pascale, Berlusconi si è fermato al porto per un aperitivo, poi ha pranzato con Toti e altri amici in un ristorante di Ameglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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