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Il risiko sottosegretari: rispunta pure la Boschi. E i grillini si sistemano

Le mosse di Fi: Mulè capogruppo. Crimi, Castelli e Buffagni pronti per una delega

Il risiko sottosegretari: rispunta pure la Boschi. E i grillini si sistemano

Chiusa la partita sulla squadra dei ministri del governo guidato da Mario Draghi, i partiti si lanciano sulla torta dei sottosegretari. Il premier punta a chiudere il cerchio entro una settimana. Trattative in corso. Il M5s ha riunito i gruppi di Camera e Senato per «trovare la quadra» sulla rosa da consegnare al presidente del Consiglio. Per ora sono tre le conferme: Vito Crimi (Interno), Laura Castelli (Economia) e Stefano Buffagni (Sviluppo economico). Castelli e Crimi potrebbero però essere dirottati verso altre deleghe: si parla di Lavoro e Giustizia. Dubbi sulla riconferma di Giancarlo Cancelleri, viceministro alle Infrastrutture: il gruppo grillino siciliano spinge per l'ok. In uscita ci sarebbero Vittorio Ferraresi (Giustizia) e Angelo Tofalo (Difesa). In bilico anche Carlo Sibilia (Interno). Tra le new entry grilline spuntano i nomi di Luca Carabetta (Ambiente), Luigi Gallo (Scuola), Luigi Iovino (Università), Salvatore Micillo (Transazione ecologica), Giulia Sarti (Giustizia), Marta Grande (Cultura), Tiziana Ciprini (Agricoltura). In forse la riconferma del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. Mentre potrebbe ritornare in gioco Mattia Fantinati per il ruolo di vice del ministro Renato Brunetta alla Pubblica amministrazione. Tra gli incerti anche Alessio Villarosa, sottosegretario all'Economia vicino ad Alessandro Di Battista. C'è da poi da risolvere il problema dei ministri trombati: Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro e Vincenzo Spadafora.

Corsa aperta per un posto nel sottogoverno anche in Forza Italia. Per la poltrona di sottosegretario all'Agricoltura si fa il nome di Paolo Russo, deputato della prima ora, molto vicino a Mara Carfagna. Per la delega allo Sport c'è Cosimo Sibilia. Paolo Sisto o Giacomo Caliendo sono in pole per l'incarico di sottosegretario alla Giustizia. Stefania Prestigiacomo spinge per l'Ambiente. Tra i papabili anche Simone Baldelli che però potrebbe optare per il ruolo di vicepresidente della Camera, poltrona che però potrebbe anche finire alla Lega. Mentre in quota Carfagna circola il nome di Gigi Casciello alla Pubblica istruzione. Giorgio Mulè dovrebbe andare alla guida del gruppo al posto di Mariastella Gelmini. In alternativa c'è una poltrona da sottosegretario. Tra i parlamentari azzurri in odore di promozione Raffaele Nevi (Difesa o Sviluppo economico) e Cristina Rossello.

Nella Lega Matteo Salvini punta a fare il pienone dopo aver ceduto le poltrone nel governo alla corrente Zaia. Nicola Molteni dovrebbe andare all'Interno. Gian Marco Centinaio è il nome per la poltrona di sottosegretario alla Salute. Mentre agli Esteri circola l'opzione Paolo Formentini. Dovrebbero far parte della squadra anche Riccardo Molinari e Claudio Borghi.

Partita più complicata al Nazareno dove il segretario Nicola Zingaretti punta sulle donne: Alessia Morani (Sviluppo economico) e Anna Ascani (Scuola) saranno riconfermate. Chiara Braga dovrebbe andare all'Ambiente. Mentre per le delega al Mezzogiorno sono due i nomi: Nicola Oddati e Piero De Luca. Anche se sul figlio del governatore della Campania c'è il veto dei Cinque stelle. Potrebbe essere ripescato Enzo Amendola. In casa Articolo Uno-Leu si preannuncia una staffetta tra Peppe De Cristofaro e Arturo Scotto al Miur. Infine quasi certa la nomina Guido Bortoni, ex presidente Arera, come sottosegretario alla Transizione Ecologica.

Italia viva dovrebbe incassare tre caselle: Giustizia (Gennaro Migliore), Interno (Ettore Rosato), Esteri (Maria Elena Boschi).

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