
U na delegazione del Pd corre a bordo di nave Mediterranea come gesto di solidarietà a chi fa il furbo fregandosene delle leggi pur di sbarcare migranti in Italia dove vogliono Casarini e soci sotto processo a Ragusa per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per di più il primo partito d'opposizione lo fa dopo l'ennesima notizia del gambiano sbarcato da noi nel 2016, che, drogato, avrebbe stuprato una sessantenne a Roma. All'inizio non gli avevano concesso alcuna protezione umanitaria, ma poi avrà trovato un giudice compiacente e ha ottenuto il permesso di soggiorno.
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ribadisce su X che "lo Stato contrasta i trafficanti di esseri umani e gestisce e coordina i soccorsi in mare. Non le Ong". E posta la foto di Mediterranea fermata per avere violato l'indicazione del Viminale di sbarcare i migranti a Genova. Subito gli danno addosso come se fosse lui il delinquente senza neanche chiedersi cosa sia accaduto veramente. Una fonte del Giornale in prima linea per gli arrivi sui barconi ribadisce che "è stato un chiaro atto di disobbedienza (di Mediterranea, nda) del tutto strumentale. Sulle condizioni dei migranti il centro internazionale radio medico non ha mai avallato sbarchi urgenti". Non solo: "Poi ci hanno provato con le onde di tre metri quando stavano all'altezza di Pantelleria per chiedere che il punto di sbarco non sia Genova, che potevano tranquillamente raggiungere perché il mare non era così agitato. All'ennesimo diniego hanno puntato su Trapani". In pratica hanno sfidato la legge fregandosene e forse convinti dal fatto che avrebbero ottenuto, anche grazie alla manipolazione delle notizie, l'appoggio del Pd.
Oggi alle 12 una delegazione del Partito democratico salirà a bordo di nave Mediterranea sottoposta a fermo amministrativo per avere violato le norme. "Il provvedimento di fermo a cui è sottoposta l'imbarcazione di Mediterranea è assolutamente grave, sbagliato e punitivo" dichiara in una nota Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd. E Mauro Mauri responsabile Sicurezza del partito, contesta a Piantedosi di "scaricare le responsabilità sulle Ong che non sostituiscono lo Stato, ma colmano vuoti che non dovrebbero esistere".
La domanda è se sanno leggere le norme approvate dal Parlamento, come il decreto Ong, che impone lo sbarco in porti decisi dal Viminale. Il Pd non è nuovo a queste sceneggiate propagandistiche: nel 2019 una delegazione di sinistra capitanata dall'ex ministro, Graziano Delrio, saliva a bordo di Sea watch 3, per portare solidarietà.
Al comando c'era Carola Rackete che poi sfondò il blocco schiacciando una motovedetta della Finanza sul molo. Non è un caso che l'allora europarlamentare, Elly Schlein, oggi segreteria del Pd, dopo il sequestro di Sea watch 3 organizzò un raccolta fondi raccogliendo appena 3.567 euro.
Ad Augusta il vice capogruppo al Senato del Pd, Antonio Nicita ha atteso ieri l'arrivo di Ocean Viking, della ong Sos Mediterranee, che ha recuperato decine di naufraghi. Da una motovedetta libica fornita dall'Italia hanno sparato sulla nave e la Procura ha aperto un'inchiesta.
I magistrati, però, non si sono chiesti come Mediterranea sia riuscita a trovare e soccorrere di notte, in mezzo al mare mosso, i minori sbarcati a Trapani. Sui colpi sparati contro Ocean Viking anche la Commissione europea, che ha finanziato il varo di 3 motovedette S 300 italiane per la Guardia costiera di Tripoli, chiede ai libici "di chiarire i fatti".