Rispunta il reddito "fallimentare"

Candidato dai Cinquestelle e dalla coalizione di sinistra alla presidenza della Calabria, oggi Tridico ripropone lo stesso strumento a livello regionale

Rispunta il reddito "fallimentare"
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Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Perché Pasquale Tridico non vuole proprio abbandonare quel suo nefasto reddito di cittadinanza che già tanti danni ha fatto (soprattutto al Sud) diffondendo l'illusione di uno Stato che elargirebbe assegni sostanzialmente a costo zero.

Candidato dai Cinquestelle e dalla coalizione di sinistra alla presidenza della Calabria, oggi Tridico ripropone lo stesso strumento a livello regionale. Si capisce come il partito che fu di Grillo intenda giocare questa carta per intercettare il voto di chi spera anche stavolta di ricevere un sussidio. Qui, però, si scherza con il fuoco.

Anche se fu presentato come un mezzo per avviare al lavoro, in realtà il reddito di cittadinanza ha fallito sotto ogni punto di vista. E se magari qualcuno può provare a dire che l'idea era buona ma è stata applicata male, questi non può essere Tridico, perché prima ha elaborato (quale tecnico al servizio della politica) tale misura legislativa e poi, una volta messo dal partito alla testa dell'Inps (dove è rimasto dal 2019 al 2023), è stato anche colui che più di tutti ha gestito sul piano operativo la traduzione in fatti di quelle norme.

Risultato? Un disastro. Non soltanto costi esorbitanti per i contribuenti e per le imprese (che con quei soldi avrebbero potuto creare molti posti di lavoro), ma anche un'ulteriore devastazione culturale di quelle aree geografiche e quelle fasce sociali che più si trovavano in difficoltà e che maggiormente, di conseguenza, sono state destinatarie della misura assistenziale.

Tridico sa che per anni il reddito è costato allo Stato intorno agli 8 miliardi di euro: un gravame che è un po' diminuito, ma in maniera limitata, dopo alcune riforme del presente governo. I tanti nuovi posti di lavoro che sarebbero dovuti emergere, in realtà, non si sono visti.

La

storia del candidato grillino la conosciamo. Quello che però colpisce è che pure in Toscana la sinistra a guida Pd stia lanciando la stessa proposta: stavolta dicendo che pagherà l'Europa. Ma i populisti non erano gli altri?

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