Tra rivolte e nuovi sbarchi. Lampedusa senza tregua

Conte vuole svuotare l'isola, ma arriva un'altra barca con 90 persone. Immigrati in fuga nell'agrigentino

Tra rivolte e nuovi sbarchi. Lampedusa senza tregua

Adesso scoprono tutti l'acqua calda: l'hotspot di Lampedusa va chiuso perché dal punto di vista sanitario è irregolare.

Eppure, poco meno di un mese fa avevamo documentato le condizioni in cui erano costretti a dormire i migranti, in sovrannumero rispetto alla capienza, su materassi vecchi buttati a terra. Molti di loro fuggivano da un tunnel sul retro del centro per raggiungere la zona abitata e poter acquistare pane e frutta. Ma fa comodo far finta di nulla per mesi, finché non arriva il presidente della Sicilia a porre l'attenzione sul problema.

E fa comodo anche al sindaco Totò Martello, che ora annuncia, dopo l'incontro dell'altro ieri a Palazzo Chigi, che entro oggi il centro di Contrada Imbriacola «sarà svuotato e saranno fatti dei lavori per il problema della sicurezza e dal punto di vista sanitario. Ci saranno le navi lì pronte per spostare immediatamente i migranti sulle navi - ha proseguito - e ci sarà più attenzione sul discorso della fuoriuscita dei migranti e sul coordinamento sull'isola di Lampedusa». Un'ammissione che sa di presa in giro, dopo che per giorni aveva negato che i migranti uscissero dall'hotspot.

Intanto, ieri mattina ha preso il via proprio a Lampedusa un'operazione straordinaria commissionata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli a seguito del nullaosta della Procura della Repubblica di Agrigento, per la demolizione e rimozione di 160 piccole imbarcazioni ormeggiate (affondate o semi affondate) nello specchio d'acqua dinanzi al molo Favarolo.

Gli sbarchi potrebbero comunque proseguire. Alarm Phone fa sapere infatti che un barcone con circa 90 persone a bordo, tra cui donne e bambini, ha contattato la piattaforma per chiedere soccorso. «Sono in zona Sar maltese - scrivono - poche miglia a sud di Lampedusa. Dicono che le onde sono alte e che hanno bisogno urgente di soccorso».

Ma in Sicilia i problemi non sono finiti, perché ieri a Siculiana, nell'Agrigentino, decine di migranti sono saliti sul tetto del centro di accoglienza «Villa Sikania» per protesta. I clandestini hanno inscenato una protesta partita alle 14 e ancora in corso nella serata di ieri. «Vogliamo andare via - hanno gridato a più riprese - non vogliamo più stare qui». Alcuni di loro sono riusciti a fuggire a a prendere a piedi la statale 115. Sulle loro tracce le forze dell'ordine, che vogliono evitare che i fuggitivi possano raggiungere il centro abitato, dove molti cittadini sono già abbastanza adirati perché ormai da tempo chiedono che gli immigrati, ospitati nella struttura che un tempo era villa per cerimonie, siano mandati via. La questione è che finché il governo non si deciderà a prendere accordi con i Paesi di origine dei migranti per bloccare le partenze sarà molto difficile risolvere i problemi. Oltretutto, a Civitavecchia ieri molti turisti sono rimasti bloccati perché Grandi Navi Veloci, che ha vinto l'appalto per le navi quarantena, avrebbe annullato alcune traversate verso il sud. Perché dall'accoglienza, è evidente, si guadagna più che sul turismo. Sui migranti interviene anche il leader della Lega Matteo Salvini: «Nel 2020 - dice - solo un cretino può distinguere un umano in base al colore della pelle».

Durante un comizio a Trento ha specificato: «Ci sono tanti immigrati che sono qui, regolarmente e con i documenti, che pagano le tasse e mandano i figli a scuola: quelli sono i benvenuti, il mio problema sono quelli che vengono qui a spacciare e rubare: li voglio rimandare a casa».

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