Serena Sartini
Svolta storica di Papa Francesco e apertura al diaconato femminile: Bergoglio ha infatti deciso di istituire una Commissione per studiare la questione del diaconato alle donne e i motivi per cui non è consentito a delle consacrate pronunciare l'omelia durante la messa.
L'annuncio, che - se fosse attuato - potrebbe rappresentare una rivoluzione dottrinale, è avvenuto durante l'incontro del Pontefice argentino con l'Unione Internazionale Superiori Generali. Un intervento a braccio, in cui Francesco ha risposto alle domande delle consacrate, invitandole a evitare i rischi del «femminismo» e della «servitù» nella chiesa anziché del «servizio».
Non è un mistero, d'altronde, che Papa Francesco ponga attenzione al «genio femminile» e al ruolo della donna nella Chiesa. Ruolo che, per Bergoglio, è da valorizzare sempre più. Da qui l'annuncio arrivato durante l'udienza di ieri mattina: le donne diacone sono «una possibilità», ha ammesso Bergoglio.
Qualcuno lo vede come il primo passo verso il sacerdozio femminile, così come previsto attualmente dalla Chiesa anglicana, dove sono presenti anche donne vescovo.
La rivoluzione non sarebbe solo teorica. I diaconi, infatti, rappresentano il primo grado dell'ordine sacro, seguito dal sacerdozio e dall'episcopato, e possono amministrare sacramenti importanti come il battesimo e il matrimonio.
Se dopo lo studio della Commissione il Papa prenderà una decisione sull'ammissione delle donne nel diaconato, si tratterebbe di una svolta gigantesca alla possibilità finora esclusa da Giovanni Paolo II.
Della questione si era giá parlato durante il Sinodo dei vescovi con un intervento del reverendo Jeremias Schroder, presidente della Congregazione benedettina di Sant'Ottilia.
Un'apertura, quella di Francesco, che avrebbe come conseguenza anche quella di avvicinare la Chiesa cattolica a quella anglicana.
«Perché non costituire una Commissione per studiare il tema?», hanno domandato leConsacrate nell'incontro col Pontefice.
«Sarebbe bene e utile avere una commissione che chiarisca la questione», ha risposto il Papa aprendo alla possibilità. Le religiose sono andate oltre, chiedendo a Bergogio anche la possibilità di tenere l'omelia durante la messa.
Ma su questo il Pontefice ha distinto tra la liturgia della Parola, dove la predica può essere tenuta anche da una donna, consacrata o laica, dalla liturgia eucaristica, ovvero la messa vera e propria, dove la predica è propria del sacerdote che presiede la celebrazione.
Decisione che è stata accolta dall'Osservatore Romano con un titolo eloquente: «Il punto di vista femminile». «L'inserimento delle donne nella vita della Chiesa e gli ostacoli che tuttora trovano, il ruolo delle consacrate e quello dell'Unione internazionale delle superiore generali: sono alcuni dei temi affrontati da papa Francesco», scrive il quotidiano della Santa Sede.
Francesco ha poi insistito su una valorizzazione del ruolo delle donne nella vita della Chiesa, ovvero una maggiore presenza nelle assemblee del
dicastero dei religiosi e nelle assemblee in cui si discutono questioni di loro pertinenza. «La Chiesa - ha detto - ha bisogno che le donne entrino nel processo decisionale, anche che possano guidare un ufficio in Vaticano».
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